Vaccini, l’epidemiologo La Vecchia: “Campagna tardiva ma utile, in Italia tre milioni di positivi”

I decessi riguardano ancora maggiormente i non vaccinati?
«Le tre dosi danno una forte protezione contro la malattia grave e il decesso. Chi non ha ricevuto le tre dosi ha ancora un rischio 7 volte più alto di ammalarsi gravemente».

È partita la campagna per la quarta dose agli over 60 e ai fragili: è stata tardiva?
«Senza dubbio si poteva fare prima. L’efficacia della dose comincia due settimane dopo la somministrazione, tempo che vacciniamo almeno una parte degli over 60 e arriviamo già alla fine dell’ondata».

Inutile partire adesso?
«È comunque utile perché una protezione c’è, anche se l’impatto assoluto sarà limitato. Il secondo booster permette una protezione sulla malattia grave che dura dai due ai tre mesi».

Chi parla di un vaccino ormai «vecchio» si sbaglia?
«È giusto vaccinare anche con questo vaccino perché funziona sulla malattia grave. Il vaccino nuovo, quello testato e pubblicato come sicuro, è quello contro Omicron 1. Se si farà una vaccinazione di massa in autunno/inverno la dose conterrà il ceppo originario in aggiunta a quello Omicron. Con ondate che si susseguono ogni due o tre mesi è impossibile fare diversamente».

Convivere con il virus sarà la nostra nuova normalità?
«Il problema di Omicron è che produce ondate successive che non assicurano l’immunità. Prima di Omicron si parlava di immunità di gregge, ora questa logica è stata distrutta. Quanto vada avanti non si può sapere con certezza».

LA STAMPA

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