Archive for the ‘Liguria’ Category

Camogli e quelle 100 bare inghiottite dal mare: “Così i nostri familiari sono morti due volte”

venerdì, Aprile 2nd, 2021

lodovico poletto

DALL’INVIATO A CAMOGLI (GENOVA). «Oggi no, non dipingo niente. Oggi penso. Al mio bambino che è lì in quel cimitero. La sua tomba è proprio sul confine: pochi metri più in là e c’è la montagna che è franata. C’è il mare e il vuoto. E io penso».

Ha un sorriso tirato dietro la mascherina e la pelle già bruciata dal sole, Maria Teresa, la pittrice che ha lo studio proprio sul porto. A quattro passi da dove i sommozzatori del Consubin, fino a ieri l’altro, portavano i sacchi coi resti trovati in mare. E i carri funebri li caricavano e andavano via, con la gente che guardava e si faceva il segno della croce. E piangeva: perché è uno strazio dell’anima veder arrivare dal mare questi resti di uomini e donne inghiottiti dalle onde in un pomeriggio di febbraio, il 22, un lunedì, quando il cimitero di Camogli è crollato. Portato via da una frana di cui tutti parlavano da anni, scivolato nell’acqua per colpa di una montagna che si sfaldava da anni, e che avevano provato a tenere insieme con delle reti d’acciaio. Ma la natura non si ferma con quattro cavi. La roccia, già fragile e spaccata è venuta giù di schianto, trascinando in mare una fetta di montagna, oltre che un pezzo di cimitero. E la memoria di almeno 300 persone. 

Chi ha visto racconta che il mare, quel pomeriggio, è rimasto colorato di giallo e marrone per ore. E spiega che il cimitero che s’affaccia sul golfo era un luogo di pace, il miglior posto che si possa immaginare come ultima dimora per chi di mare è campato, per chi ha navigato tutta la vita, e per chi da sempre diceva «seppellitemi lì, che possa guardare quei tramonti che mi hanno fatto innamorare». Trecento corpi s’è portato via il mare – si stima – e 350 sono i reperti recuperati. Pezzi di feretri e ossa. Qualche bara ancora intera, o con lo zinco ancora intero. Ma c’è chi stima che i corpi di cui, forse mai, si avranno tracce siano ancora un centinaio. E Camogli piange il suo passato. Si dispera. Polemizza. Accusa. In tanti pregano. E ogni persona che incontri è un viaggio nel dolore di chi non ha più un posto dove portare un fiore a un pezzo della sua storia. Oppure ti spiega con la semplicità di Marco Galassi, che lo dice chiudendo gli occhi come per afferrare un ricordo: «Mia mamma e morta due volte. Se n’era andata in fretta, tanti anni fa. Io andavo al cimitero a posare un fiore, a dire una preghiera quando passavo lì davanti. Come si fa con i vivi: entri dici ciao e te ne vai. Ecco, anche ora mia mamma se n’è andata via in un attimo. Di lei non mi resta più nulla». Lo dice alle sette di sera sulla passeggiata di questo borgo che è uno dei gioielli del Levante ligure. Un luogo di turisti e di pace. Con i pescatori che si ritrovano a parlare sul molo, dopo aver ormeggiato le barche. Come vedi nei film. Solo tanto che questo non è fiction. Questo è un paese che da un giorno all’altro si è ritrovato a piangere parte della sua storia dispersa in mare. Storie di gente normale e di marinai. Madri e padri arrivati qui con i figli ancora piccoli. Immigrati. E poi ancora commessi, casalinghe, agricoltori, pescatori, palombari. Capitani di nave. Camogli, il momento del crollo del cimitero

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Covid, nove contagi da un operatore no vax in un ospedale ligure

giovedì, Marzo 25th, 2021

Dopo il caso del Policlinico San Martino di Genova, un nuovo cluster di Covid ospedaliero legato a un operatore sanitario non vaccinato si è verificato a Lavagna, dove si sono registrati nove pazienti positivi. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Giovanni Toti, precisando che un altro cluster riguarda una Rsa di Tiglieto (Genova), dove due operatori che lavorano all’interno della struttura hanno provocato il contagio di tre pazienti.

I tre pazienti della Rsa di Tiglieto hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. “Fortunatamente uno è già stato dimesso e nessuno è in pericolo di vita”, ha spiegato Toti. Leggi Anche

Covid, in Italia 21.267 nuovi casi con 363.767 tamponi e 460 morti

Toti: “Tema delicato, serve intervento del legislatore” “Dalle prime indagini interne della Asl – ha aggiunto Toti – personale ospedaliero non vaccinato ha portato il virus inconsapevolmente all’interno di un reparto e ha provocato nove pazienti positivi che sono ora ricoverati all’ospedale di Lavagna. Lo erano già per altre ragioni, ma oggi si sono positivizzati in ragione di un incontro con lo staff sanitario che evidentemente ha rifiutato il vaccino, visto che il personale sanitario è già stato vaccinato tutto da tempo”.

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Genova, 96enne muore e lascia in beneficenza 25 milioni di euro

venerdì, Febbraio 26th, 2021

Una donna, Marisa Cavanna, è morta a dicembre, all’età di 96 anni, a Genova, lasciando in beneficenza 25 milioni di euro. La sorpresa milionaria è arrivata con l’apertura del testamento. A beneficiare dell’ingente somma 16 enti tra cui l’Ospedale Gaslini o il Galliera, cui va una prestigiosa villa dal valore di 3 milioni di euro. Nel necrologio, scritto prima di morire, l’ex professoressa di Lettere ringraziava i medici e ricordava la “lunga schiera” di ex allievi.

L’eredità Oltre alla beneficenza, nell’eredità sono inclusi la nipote (figlia del fratello), alcuni amici, il curatore testamentario che dopo 30 anni ancora le dava del lei ed è rimasto piuttosto stupito dal lascito. La donna non ha dimenticato la badante cui va qualcosa come 3,7 milioni di euro.

Nel testamento alla nipote lascia tra l’altro i documenti della “nobile famiglia Contarini da cui discendiamo”. La quantificazione dei beni non è ancora conclusa e c’è grande riserbo. Chi la conosceva ne ricorda l’estrema riservatezza e ritrosia ad apparire, in particolare in atti di beneficenza “da fare e di cui non parlare”.

Il saluto nel necrologio scritto prima di morire Lontana dai giri mondani, molto religiosa, non si era mai sposata e anche per l’età viveva da ultimo piuttosto ritirata. E’ morta arrivando molto lucida fin quasi agli ultimi giorni, raccontano. Aveva scritto da sé il proprio necrologio lasciandolo in busta chiusa, con degli ultimi saluti pieni di affetto e gratitudine per molti. Si concludeva, come detto, con “un ricordo commosso alla lunga schiera degli ex allievi”, la ragione di gioia di una vita. Il testamento olografo era invece pronto dal 2012. Leggi Anche

Pinerolo, anziana lascia 200mila euro in eredità a 69 famiglie con figli disabili

Milioni di euro donati a enti e ospedali Per lei dunque parla il testamento. Ben cinque su otto dei beneficiari dell’eredità Cavanna, si parla di circa 25 milioni di euro complessivi, sono istituzioni, associazioni o onlus. Andranno dunque circa 5 milioni di euro di beni mobili al Galliera, assieme ai ricavi della vendita al miglior offerente del prestigioso edificio in via Giordano Bruno a Genova, situato in una spettacolare posizione a due passi dal mare, dove Marisa abitava. Si stima possa valere altri 3 milioni di euro o più.

Tutti gli arredi vengono invece lasciati al Don Orione di Genova, che riceve un altro ottavo del patrimonio Cavanna in titoli e contanti (per 5 milioni circa). Altri 5 milioni vanno all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova e 5 ancora all’Associazione italiana per la ricerca sul Cancro. Quasi altri 4 milioni (12/13) sono poi ripartiti tra: Amnesty International, Amici senza frontiere, Save the Children, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Associazione italiana Amici di Roul Follereau, Lega del Filo d’oro, Suore missionarie della carità opera Madre Teresa di Calcutta, Piccole suore dei poveri, Fondazione Opera S. Francesco dei Poveri, Associazioni Missioni Don Bosco e Opera d’Assistenza “Progetto sorriso nel mondo”.

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Nevica in Liguria, Tir e auto bloccati sulla A7: interviene la Protezione civile

venerdì, Dicembre 4th, 2020

La forte nevicata che sta interessando la Liguria ha creato disagi e code sulla A7, tra Busalla e Genova Bolzaneto. Alcuni Tir e auto sono bloccati e le squadre della Protezione civile, intervenute sul posto, hanno portato coperte, bevande calde e cibo agli automobilisti e ai camionisti in difficoltà.

Nel corso della mattinata si sono registrati disagi causati dalla neve in particolare sulle autostrade di collegamento con le regioni confinanti, cioè A6, A7 e A26. I fenomeni, sia nevosi sia relativi alla pioggia, sono destinati a proseguire anche sabato.

Autostrade per l’Italia: “Operativi 500 mezzi” – Sono pienamente operativi gli oltre 500 mezzi spargisale e spazzaneve e i 700 addetti alla viabilità previsti dal Piano Operativo attivato fin dalle prime ore della mattinata da Autostrade per l’Italia nelle tratte tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Nei tratti appenninici delle due autostrade A7 e A26 è stato necessario attuare anche provvedimenti di fermo e dirottamento obbligatorio dei mezzi pesanti.
Toti: “Soccorsi attivi 24 ore su 24” – Le squadre della Protezione civile sono intervenute “su richiesta della Prefettura che si occupa di coordinare e gestire le operazioni di soccorso”.

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Genova San Giorgio: 17mila tonnellate d’acciaio e 67mila metri cubi di calcestruzzo per il nuovo Ponte

domenica, Agosto 2nd, 2020

A Genova tutto è pronto per l’inaugurazione del nuovo Ponte sul Polcevera, in programma lunedì 3 agosto alle 18:30. A quasi due anni dal crollo del Morandi, comincia la storia del nuovissimo Genova San Giorgio. Completati i lavori di costruzione, i collaudi, le verifiche, sulle campate che ridisegnano lo skyline della città comincerà presto a scorrere il traffico automobilistico. 

Esito positivo del collaudo stabico, l’Anas testa l’agibilità – Il collaudo statico ha dato esito positivo, come testimonia il certificato rilasciato dall’Anas, che nel 2019 aveva ricevuto l’incarico dal commissario straordinario per la Ricostruzione Marco Bucci di occuparsi sia del collaudo statico sia di quello tecnico-amministrativo. Anas si sta occupando anche della verifica di agibilità del ponte, propedeutica all’apertura al traffico. La verifica di abilità, dopo tutte le dichiarazioni di conformità, e a esito positivo dei due collaudi, statico e tecnico-amministrativo, sarò rilasciata nei prossimi giorni in vista dell’apertura al traffico.

Il Ponte Genova San Giorgio, le nuove immagini
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Liguria, cantieri e ispezioni sulle autostrade: sull’A10 ritardi di ore e code chilometriche

sabato, Luglio 4th, 2020

Altra giornata di caos in Liguria per i cantieri sulle autostrade. A Genova l’intera viabilità è andata in tilt per il prolungamento inatteso della chiusura del tratto della A10 tra l’allacciamento con la A26 e Arenzano, verso Savona, per completare le ispezioni in galleria Borgonovo. Si sono registrati 20 chilometri di coda da Sampierdarena ad Arenzano. Il governatore Toti: “Esposto-denuncia alla procura e diffida al Mit”. 

Sulla A10 ci sono stati 12 chilometri di coda tra il bivio A26 e Arenzano. Altri 6 chilometri di coda tra Masone e il bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia. Poi la situazione e’ andate lentamente migliorando con la riapertura del tratto tra A10 e A26.

Caos sulle autostrade liguri

Toti: “Diffida al Mit ed esposto” Un esposto-denuncia inviato alla procura, una diffida al Mit e un ordine del giorno da portare in Conferenza Regioni: sono le azioni annunciate dal governatore Giovanni Toti in “una delle giornate peggiori” per il traffico autostradale in Liguria rinnovando l’invito al Mit alla predisposizione di “un nuovo piano” di controlli nelle gallerie.

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Nuovo ponte di Genova, posata l’ultima campata. Conte: «Da qui un modello per l’Italia che si rialza»

martedì, Aprile 28th, 2020

di Carlotta Lombardo

Nuovo ponte di Genova,  posata l'ultima campata. Conte: «Da qui un modello per l'Italia che si rialza»

«Oggi questo nastro d’acciaio finalmente riunisce le due parti della valle. Noi Genovesi abbiamo nel cuore e nella mente il ricordo della giornata del crollo, vicino alla pila 9, quella caduta, ci sarà un memoriale. Ci saranno le memorie delle persone e un segnale alle persone che andranno a vederlo che queste cose non ci saranno più. Abbiamo dimostrando che lavorando tutti insieme le cose belle si possono realizzare. Questo modello deve essere quello che costruisce il futuro dell’Italia, soprattutto ora che c’è il coronavirus e che stiamo dimostrando che ce la stiamo facendo». Sono le parole del sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione del viadotto Polcevera Marco Bucci, all’arrivo in cantiere questa mattina dove è stata celebrata la posta dell’ultima porzione di impalcato del nuovo ponte di Genova che sostituirà il Morandi 313 dopo il primo getto delle fondamenta; 623 giorni dopo il crollo del 14 agosto del 2018, uccidendo 43 persone.

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, per parlare si toglie la mascherina . «Sono sufficientemente lontano da tutti voi — precisa —. Il ponte è un messaggio straordinario per tutto il Paese, che sta vivendo un momento particolarmente difficile. E racchiude tanti significati, come il fatto di avere qui tutte le istituzioni del governo italiano. Spero che ogni saldatura e gettata del nuovo ponte possa rincuorare la mancanza delle persone morte nel crollo, a sapere che lo Stato c’è. È il simbolo che l’Italia può ripartire, nei tempi e modi nei quali si è impegnata. Insieme possiamo fare davvero tante cose, nonostante le tante difficoltà di quest’anno».

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A carena di nave e lungo 1.067 metri, è quasi pronto il nuovo ponte di Genova. Martedì il completamento

domenica, Aprile 26th, 2020

di Carlotta Lombardo

A carena di nave e lungo 1.067 metri, è quasi pronto il nuovo ponte di Genova. Martedì il completamento

Il nuovo ponte di Genova riscrive lo skyline della valle del Polcevera, 620 giorni dopo il 14 agosto del 2018, giorno del crollo del ponte Morandi, e 310 dopo il primo getto delle fondamenta. Con il varo dell’ultimo impalcato la campata unica ha raggiunto i 1.067 metri di lunghezza. Un’opera considerevole, per la cui costruzione Salini Impregilo, insieme a Fincantieri nella joint venture Pergenova, ha utilizzato 67mila metri cubi di calcestruzzo e 24mila tonnellate di acciaio e carpenteria metallica, equivalenti al peso di tre Tour Eiffel. Un ponte che si sorregge su 18 pile che hanno un’altezza complessiva (esposta e sotterranea) di 1.500 metri, quasi due volte il Burj Khalifa di Dubai.

Giorno e notte al lavoro

Un risultato ottenuto in pochi mesi di lavoro grazie alla dedizione di 600 persone (oltre 1.000 se si considera anche l’indotto), impegnate giorno e notte su tre turni di lavoro, senza mai fermarsi, con un’unica sosta nel giorno di Natale. Questo modello organizzativo, mutuato sulle specifiche dei grandi cantieri di Salini Impregilo in giro per il mondo, ha permesso al cantiere del ponte di seguire il cronoprogramma dei lavori, abbattendo tutte le tempistiche tradizionali per la costruzione di un’opera del genere. E così, mentre il 25 giugno del 2019 venivano gettate le prime fondamenta del nuovo ponte, proseguivano ancora le operazioni di demolizione del vecchio Morandi, culminate il 1° luglio con la spettacolare esplosione delle pile 10 e 11, le ultime rimaste in piedi. Da allora è stata una corsa contro il tempo, con il varo del primo impalcato il 1° ottobre scorso, la conclusione delle 18 pile che sorreggono la campata, celebrata nel mese di febbraio, e adesso il varo dell’ultimo impalcato.

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Genova, a bordo della nave ospedale per il coronavirus: “La prima al mondo”

venerdì, Marzo 20th, 2020

E’ la prima unità navale non militare ad essere trasformata in ospedale. Sarà operativo da lunedì, il traghetto allestito a ospedale da emergenza nel porto di Genova per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Già pronte le cabine per i primi 25 pazienti, la nave potrà arrivare ad ospitare fino a 300 persone. “Inizieremo a ricoverare qui i pazienti in convalescenza, chi ha finito il decorso della malattia ma deve ancora essere assistito – spiegano le autorità sanitarie liguri – oppure persone che potrebbero sostenere le cure a casa, non avendo sintomi severi, ma hanno bisogno di assistenza. In un secondo momento, se necessario, potremo aumentare la complessità di trattamento”.

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«Qui si muove tutto»: la Liguria isolata tra dissesto idrogeologico, famiglie sfollate e acqua che manca

martedì, Novembre 26th, 2019

Marco Imarisio inviato a Stella (Savona)

«Qui si muove tutto»: la Liguria isolata tra dissesto idrogeologico, famiglie sfollate e acqua che manca

Acqua razionata a Stella, in provincia di Savona

La liberazione si è interrotta all’ultimo tornante. «Scusate, dobbiamo tornare indietro che è venuto giù un altro viadotto». Il convoglio guidato dai mezzi della Protezione civile era salito da Genova in tarda mattinata, facendo lo slalom tra le frane che ostruivano la statale 334. Il presidente della Regione Giovanni Toti si era intrattenuto con gli avventori del baretto in piazza Poggi, fornendo rassicurazioni su un rapido ritorno alla normalità. Giunto davanti al municipio di Stella, dove lo aspettava la sindaca con tanto di fascia tricolore, gli è arrivata sul telefonino la notizia del crollo sulla A6. Marcia indietro, per causa di forza maggiore.

Una coperta sempre più corta

La Liguria è una coperta sempre più corta. Alle 14 di domenica la piccola Stella, tremila abitanti alle pendici dell’Appennino, simboleggiava la disgrazia di un intero territorio, isolato com’era dal resto d’Italia.

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