Migranti, la sindaca 5 Stelle esce dal coro: “I blocchi navali non sono tabù”

di ALESSANDRO FARRUGGIA

I blocchi navali? Quando ce n’è l’estrema necessità si possono anche fare. Del resto li decise anche la sinistra, governo Prodi, anno 1997, nei confronti dell’Albania. Non dico che servano ora, ma un controllo puntuale del canale di Sicilia, quello sì che serve. Abbiamo bisogno di meno pregiudizi ideologici e di una sana gestione del problema, che oggi non è tanto di immigrazione tout court ma di emergenza sanitaria legata agli sbarchi. Vorrei che si facesse meno uso strumentale del tema, da un lato e dall’altro, e si usasse più pragmatismo“. Ida Carmina (nella foto), ex funzionario di Polizia, avvocato , docente di diritto, dal 2016 sindaco pentastellato di Porto Empedocle, è abituata a parlare fuori dalle righe.

Sindaco Carmina, Salvini fece bene ad attuare il blocco dei porti?

“Io avrei puntato di più sul lavorare per ridurre le partenze e pretendere una redistribuzione in Europa, più che prendermela con le Ong e chiudere i porti. La linea di noi 5 Stelle è sempre stata conciliare rigore, solidarietà e legalità. Comunque, quella di Salvini fu una scelta politica”.

Quindi non meritava il rinvio a giudizio?

“Non spetta a me dirlo. Ma a un amministratore può capitare di essere chiamato a rispondere dei suoi atti. Ogni volta che ne firmo uno, so che c’è questo rischio. Nessuno è al di sopra della legge. Questo premesso, io non entro nel merito della vicenda, ma fossi lui mi fiderei della giustizia. Nulla è già scritto. E da noi si dice: ’La coscienza pulita non teme il temporale’”.

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