Mattarella a Bologna per i 40 anni dalle due stragi: “Dolore, ricordo, verità”

di GIUSEPPE BALDESSARRO, ELEONORA CAPELLI e ILARIA VENTURI

BOLOGNA – “Dopo il gesto di omaggio alla lapide che ricorda le vittime della barbarie degli stragisti vi sono poche parole da poter pronunciare: dolore, ricordo, verità”: è la riflessione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in stazione a Bologna per rendere omaggio alla lapide che ricorda i caduti nella sala d’aspetto dove esplose la bomba il 2 agosto 1980. Una giornata, quella del capo dello Stato, dedicata al ricordo delle due stragi di quarant’anni fa, quella di Ustica (27 giugno 1980, 81 vittime) e alla stazione (2 agosto 1980, 85 vittime e 200 feriti). “La mia presenza qui ha questo signifcato: la partecipazione al dolore che rimane, la solidarietà della Repubblica per questo dolore. Il dovere del ricordo della memoria perché non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e che va impedito per il futuro”.

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l dolore, il ricordo, la verità. “Il dolore per le vittime – ha detto il capo dello Stato – per tante donne, uomini, bambini, assassinati dalla violenza del terrore stragista. Ognuna di queste persone aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato. È stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime. Questo ha indebolito il nostro Paese nella società complessivamente”. Un dolore, ha aggiunto, che “non è estinguibile. È una ferita che non può rimarginarsi e che per questo chiede ricordo. Il ricordo delle vittime anzitutto – ha affermato Mattarella – di quel che è avvenuto, per essere vigili, per evitare che si ripetano”.

“Nel ricordo rientra anche rammentare la reazione di Bologna, dei bolognesi. Una reazione immediata di soccorso per i feriti, una reazione civile, determinata, composta, con molta forza a difesa della vita, della libertà, della democrazia, contro lo stragismo e contro la strategia del terrore”. “Questo ricordo naturalmente sarebbe incompleto e inefficace se non accompagnato come è stato fatto in questi anni costantemente dai familiari delle vittime dell’associazione che le rappresenta dalla richiesta di verità piena. E questo è il terzo elemento che vorrei sottolineare – conclude Mattarella – L’esigenza di piena verità, di giustizia di verità completa che è stata perseguita con determinata e meritoria ostinazione dall’azione giudiziaria, dalla sollecitazione dei cittadini, dei familiari delle vittime contro ogni tentativo di depistaggio e di occultamento. E questo richiede naturalmente che si faccia di tutto, con un impegno completo e senza alcuna riserva, perché la verità venga raggiunta in pieno”.

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