Big Bang Renzi

“Come si definisca lui non mi riguarda. Quanto a me: quelli della Ditta non mi hanno mai considerato uno di loro. Adesso che torneranno tutti insieme e che io sono fuori («finito» come dice D’Alema alla festa di Leu) il problema non si pone più. Io sono quello dei diritti civili, del terzo settore, della legge sul dopo di noi, degli 80 al ceto medio, dell’abbassamento delle tasse, della fatturazione elettronica, di Industria 4.0, della cooperazione internazionale, dell’euro in cultura-euro in sicurezza. Per me parlano i fatti, per altri contano i convegni. Poi se non mi riconoscono la patente ufficiale di uomo di sinistra e la danno a Conte o alla Lorenzin va bene lo stesso. Canta Guccini: Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me cos’è la libertà. Spero che mi sia permesso di citare ancora Guccini”.

Sulle nomine prossime venture Matteo Renzi dice di non avere alcun interesse:

“No, io non sarò al tavolo come non sarò a nessun tavolo politico ai quali parteciperanno invece i nostri coordinatori. Non nutro alcuna rivincita e se ho fatto ciò che ho fatto è per dare una mano al Paese, non per rivendicare uno strapuntino. Io oggi sono a Pechino: continuerò a viaggiare per le mie conferenze. Il partito sarà guidato da un uomo e da una donna i leader provvisori sono Ettore Rosato e quella straordinaria donna che risponde al nome di Teresa Bellanova perché per noi è fondamentale riaffermare la diarchia e la presenza femminile. Le donne sono fondamentali nella società e dobbiamo coinvolgerle di più in politica. Saremo il partito più femminista della storia italiana e saremo d’esempio anche per gli altri partiti: dopo la nostra decisione spero aumenteranno le donne in prima fila. Intanto partiamo noi, gli altri seguiranno. Formalizzati i gruppi, Rosato e Bellanova chiederanno un appuntamento a Conte e agli altri leader: lo faranno loro, non io. Nessuno dovrà subire l’onta di sedersi al tavolo con Renzi, rassicuriamoli”.

Quanto alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la sua ex fondazione Open, Renzi dice: “Nessuna polemica. Non è la prima inchiesta che viene dal procuratore Luca Turco e dal suo capo Creazzo: sono certo che non sarà l’ultima. Che lavorino tranquilli sui numerosi dossier che hanno aperto: noi rispettiamo i magistrati e aspettiamo le sentenze della Cassazione, come prevede la Costituzione. Tutto il resto è polemica sterile”.

“Italia Viva sarà una cosa totalmente nuova. Alla Leopolda partirà il tesseramento. Ma sarà possibile solo online così eviteremo i signori delle tessere che infestano il Pd in alcune realtà geografiche. E soprattutto per ogni tessera pianteremo un albero. Un albero vero. Oggi la sfida per un ambiente sostenibile passa anche da piccoli gesti come quello”, dice ancora il leader del movimento, Matteo Renzi. “Seminiamo e piantiamo, con lo sguardo sul lungo periodo. I millennials della scuola di formazione saranno in prima fila nella costruzione di questa Casa, le donne avranno presenza paritetica a cominciare dalla leadership di Teresa (Bellanova, ndr) e a giugno del 2020 riuniremo gli amministratori per un nuovo Big Bang come otto anni fa a Firenze, quando iniziò la nostra avventura. A tutti quelli che ironizzano sul fatto che siamo piccoli e bassi nei sondaggi dico: bene così, no? Se non contiamo nulla, perché vi preoccupate? Ignorateci pure. Noi cresceremo nella società. E ci rivedremo alle elezioni: ci riconoscerete perché saremo quelli col sorriso, quelli che non fanno polemiche interne, quelli che non hanno correnti ma idee”.

L’HUFFPOST

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