Grazie al Ceta il Canada ci copia il parmigiano

Andrea Muratore

Mentre deve ancora entrare nel vivo la discussione nel governo giallorosso sul Ceta, l’accordo di libero scambio Ue-Canadache l’Italia non ha ancora nè ratificato nè respinto per via parlamentare, e mentre il Ministro dell’Agricoltura, la renziana Teresa Bellanova, apre alla ratifica mentre il Movimento Cinque Stelle rimane più guardingo arrivano dati preoccupanti sugli effetti della liberalizzazione degli scambi nel settore agroalimentare.

A lanciare l’allarme è la sezione bresciana della Coldiretti, presidio dello sviluppo agroalimentare di una delle province italiane più avanzate nel settore, che ha riportato dati sconfortanti sull’export di una delle eccellenze della casearia italiana, il settore dei formaggi. Secondo la Coldiretti bresciana, il cui esponente Ettore Prandini è oggi a capo dell’organizzazione nazionale, il Ceta ha prodotto “un crollo devastante delle esportazioni in Canada di questi simboli agroalimentari del Made in Italy, che si sono ridotte praticamente di un terzo, scendendo a soli 1,4 milioni di chili nel primo semestre del 2019”, rispetto al primo semestre 2018.

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