La crisi Pd alla prova delle città. Il M5S vola nelle aspettative

nicola piepoli

A poco meno di due mesi dalle elezioni amministrative dell’11 giugno, oltre la metà degli italiani (51%) pensa che sarà il Movimento 5 Stelle la forza politica che si affermerà maggiormente. Supereranno il Pd? Non si può dire, non parliamo di intenzioni di voto. Un conto, infatti, è il posizionamento nelle città, in cui i democratici restano solidi, altro la percezione nell’elettorato, e in questo caso, nell’immaginario degli intervistati, i grillini volano alto, soprattutto se il candidato è il sindaco uscente.

 Se il sondaggio di due settimane fa fotografava la crescita a livello nazionale del M5S (il 29% degli elettori, una percentuale in lenta ma costante crescita, si dichiarava propenso a votarli, raggiungendo il Pd), dall’indagine di oggi emerge che la maggioranza crede che nella prossima tornata elettorale saranno dominanti, l’unica forza politica a presentare un saldo positivo, pari al 26%, tra coloro che pensano che si affermerà (41%) e coloro che pensano che perderà terreno (15%).

Al lato opposto c’è il Partito democratico che, nonostante non abbia perso punti nelle intenzioni di voto, risulta essere per l’opinione pubblica il partito che più di tutti, forse perché ancora percepito come poco unito, perderà terreno nel corso delle prossime elezioni amministrative (il 22% pensa che vincerà, il 34% che arretrerà).

 

Mille Comuni alle urne

Ad andare al voto saranno 1021 Comuni, tra cui 163 superiori a 15.000 abitanti e 4 capoluoghi di regione (Catanzaro Genova, L’Aquila e Palermo). Un quarto degli intervistati dichiara che il suo Comune sarà impegnato nelle amministrative e quasi uno su cinque (il 18%) dice di non saperlo.

 

Abbiamo chiesto agli elettori coinvolti dalle votazioni l’appartenenza all’area politica del sindaco uscente e, poi, se questa stessa area politica verrà o meno riconfermata nel corso delle prossime elezioni. Anche in questo caso è stato il M5S a ottenere la percentuale più alta: l’88% di coloro che dichiarano di vivere in un comune grillino (14%) afferma che il Movimento si riconfermerà vincente alle prossime elezioni. Meno bene per la sinistra: solo il 52% dei cittadini che vivono in Comuni guidati dalla sinistra o dal centro sinistra (48%) afferma che l’area politica del sindaco uscente si riconfermerà anche a giugno. Va però peggio alla destra, dove a prevalere, con il 65% dei voti, è la tendenza ad una non conferma del sindaco uscente.

 

Molti sono gli scenari ancora possibili, certo è che la probabilità «soggettiva», cioè quella che fa capo alle previsione dell’opinione pubblica, è in questa contingenza piuttosto favorevole al Movimento 5 Stelle, mentre psicologicamente l’altra grande forza politica del Paese, il centrosinistra, risulta essere tendenzialmente in ristagno. Tra il ristagno e la sconfitta c’è forse un abisso incolmabile ma, come dicevano i nostri padri, «chi vivrà vedrà».

 

 

L’intervento degli Usa

Se la situazione nazionale è dominata dalla politica, e dal test delle elezioni amministrative, quella internazionale dagli sviluppi della guerra in Siria e dalle tensioni fra Stati Uniti e Corea del Nord. Abbiamo chiesto agli intervistati se il coinvolgimento diretto in entrambi gli avvenimenti dell’America di Donald Trump possa trasformare questi conflitti in un probabile conflitto mondiale. Uno scenario che preoccupa per il momento i due terzi degli italiani (66%), con una valore nettamente maggiore (76%) tra coloro che dichiarano di votare il Movimento 5 Stelle rispetto a chi vota centrodestra (69%) o centrosinistra (63%).

I venti di guerra di questi giorni sembrano quindi pagitare l’opinione pubblica italiana, registrando valori simili a quelli rilevati, ad esempio, all’inizio della Guerra del Golfo.

LA STAMPA

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