Archive for the ‘Sport’ Category

Super Bowl all’ultimo respiro: i Los Angeles Rams sono i campioni Nfl, Cincinnati Bengals battuti 23-20

lunedì, Febbraio 14th, 2022

di Giovanni Marino

Con una disperata rimonta i Los Angeles Rams hanno vinto il Super Bowl, disputato sul loro terreno, battendo 23-20 i Cincinnati Bengals. La cronaca di un match emozionante sino alla fine.

Il primo touchdown della finale arriva al secondo drive d’attacco dei Rams che sfruttano al massimo una precedente e troppo audace scelta offensiva dei Bengals. Cincinnati decide di giocare un quarto down, ma non va da nessuna parte e riconsegna palla a Los Angeles in una favorevole zona di campo.

Palla ai Rams dunque e fondamentale terzo down di Kupp. Poi Stafford è perfetto nel trovare Odell Beckham junior per i sei punti che aprono il match. Il kicker realizza e a 6 minuti e 22 secondi dalla fine del primo quarto i Rams sono in vantaggio 7-0.

Burrow sembra impacciato, i primi due drive sono da dimenticare. Sta per finire il primo quarto e torna in campo. Deve dare un segnale per lui e i suoi Bengals. Lo fa con uno splendido lancio lungo e profondo per il suo target preferito, Chase. Il formidabile ricevitore batte Ramsey e in tuffo con la mano destra ghermisce la traiettoria. Cincinnati è vicina al touchdown, ma un drop di Mixon prima e uno splendido intervento difensivo di Ramsey dopo lo impediscono. I Bengals devono accontentarsi di un field goal. Il primo quarto dice: Rams 7 Bengals 3.

Il secondo quarto si apre con un terzo down ancora decisivo: ma la connection Stafford-Beckham funziona alla grande e da lì i Rams prendono lo slancio per andare a segno. Stafford trova Kupp liberissimo in end zone. Ma subito dopo i Rams pasticciano sul punto addizionale. Punteggio: 13-3 per LA.

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Olimpiadi di Pechino 2022, Federica Brignone vince l’argento in gigante

lunedì, Febbraio 7th, 2022

Daniela Cotto

Federica Brignone ha vinto la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Perchino 2022 nello Slalom Gigante. Ha chiuso la seconda manche con il tempo di 1 minuto, 56 secondi e 41 centesimi, con un ritardo di 28 centesimi dalla svedese Sara Hector, che ha conquistato l’oro. Terza la svizzera Lara Gut . Alle Olimpiadi di Pyeongchang 2028 la Brignone aveva vinto la medaglia di bronzo, sempre in Gigante.

Non è stato, invece, la giornata di Marta Bassino, scivolata alla terza porta della prima manche. Un errore, come è successo alla stella americana Mikaela Shiffrin favorita per l’oro, mai uscita in gigante dal 23 gennaio 2018. Peccato per la Bassino, che in questa stagione è partita lenta e con qualche errore di programmazione. «Sono molto dispiaciuta, non mi sono neppure accorta di quello che è successo. Ma devo guardare avanti e pensare alla prossima gara».
L’azzurra ha pagato oggi, nell’evento clou. Ma è giovane, ha 26 anni, e ha la possibilità di rifarsi alla prossima edizione dei Giochi che saranno in casa, a Cortina, dove ha vinto l’oro nel gigante parallelo quando era in uno stato di grazia.

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Francesca Lollobrigida argento nei 3000 metri di pattinaggio velocità

domenica, Febbraio 6th, 2022

dal nostro inviato Mattia Chiusano

PECHINO – Un cognome italiano illustre, per la prima medaglia italiana alle Olimpiadi 2022. Francesca Lollobrigida, lontana parente dell’attrice Gina, è argento nei 3000 metri del pattinaggio di velocità nell’Oval di Pechino. Abbinata in pista alla favorita e futura medaglia d’oro, l’olandese Irene Schouten, la romana – che lunedì festeggerà 31 anni – ha condotto la gara fino ai 2200 metri, per poi riprendersi il secondo posto difendendolo dal tempo fatto segnare in precedenza dalla canadese Isabelle Weidemann.

“Sapevo di essere più veloce di Schouten, la più forte che c’è, nella prima parte di gara” commenta l’azzurra, “e per questo ho voluto stressarla all’inizio. Le ho dato filo da torcere fino all’ultimo giro. È stato un tira e molla, ma alla fine è arrivata una medaglia che è ancora meglio del bronzo che immaginavo. Per me vale come oro: in Italia a causa del Covid non abbiamo vissuto anni belli, l’anno scorso siamo sempre stati in bolla, non potevamo muoverci, ci siamo dati forza a vicenda con gli altri azzurri. Per questo la mia dedica è anche per loro, non solo per mio marito e la mia famiglia”.

Francesca Lollobrigida, una volata d’argento

L’azzurra è seconda nei 3000 metri di pattinaggio di velocità, è la prima medaglia italiana a Pechino

Per l’Italia si tratta della prima medaglia femminile in uno sport legato soprattutto ai due ori di Enrico Fabris a Torino 2006. Da anni si sapeva del valore di Lollobrigida, ma l’appuntamento della consacrazione alle Olimpiadi di PyeongChang si è trasformato nella delusione del settimo posto della mass start. In queste stagioni Francesca è venuta a patti con lo staff della Nazionale, allenandosi come unica donna insieme agli uomini. Si è sposata con Matteo, che progettava impianti elettrici e fotovoltaici ed ora è diventato allenatore e preparatore di una squadra di calcio a Ladispoli, dove la coppia vive: “Ed è così rilassanti svegliarsi e vedere il mare” spiega l’azzurra, “quando sei abituato ad allenarti sempre tra i monti”.

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Olimpiadi invernali 2022: risultati di oggi in diretta e orari tv. Attesa per il biathlon

sabato, Febbraio 5th, 2022

di GIUSY ANNA MARIA D’ALESSIO

Prima giornata ufficiale (le gare sono iniziate da un paio di giorni) per le Olimpiadi invernali 2022 di Pechino (qui gli orari tv di oggi). Alla fine vince il vento: a causa delle avverse condizioni meteo salta la terza e ultima prova cronometrata della discesa libera maschile, in programma domani alle 4. Soltanto Matthias Mayer, Christof Innerhofer e Aleksander Aamodt Kilde riescono a concludere le rispettive performance, con quest’ultimo che mette a referto il miglior tempo. Giornata di allenamento anche nel salto con gli sci: pure in questo caso il vento ci mette lo zampino, con Giovanni Bresadola che nel normal hill non va oltre gli 82 metri. Tutto facile nel curling per Norvegia e Svezia, che battono rispettivamente Australia e Svizzera nella sessione 7 del doppio misto: al comando della classifica tuttavia resta l’Italia, che può contare su un bottino di 4 vittorie su 4 gare disputate. Nella notte si completa anche il quadro della finale di snowboard slopestyle femminile: ad accedere all’atto conclusivo di domani sono 12 atlete, con la neozelandese Zoi Sadowski-Synnott a guidare il lotto. Attesa per il biathlon, con la staffetta mista in pista alla 10.  Dorothea Wierer e compagni possono crerderci.

Sommario

Risultati live

Curling

La giornata di Pechino (nonché notte italiana) viene aperta dalla sessione 7 del doppio misto di curling. Le gare in programma sono due: Australia-Norvegia e Svizzera-Svezia. Nel primo match tutto facile per la coppia scandinava composta da Kristin Skaslien e Magnus Nedregotten, che hanno la meglio per 10-4 e mettono così a referto la seconda vittoria a fronte di 3 sconfitte. En plein di ko invece per gli australiani Tahli Gill e Dean Hewitt. Bene anche la Svezia, che batte 6-1 la Svizzera: Almida De Val e Oskar Eriksson volano così momentaneamente al secondo posto di una classifica sempre guidata dall’Italia, mentre per Jenny Perret e Martin Rios il computo delle sconfitte sale a 4 a fronte di una sola vittoria in carniere.

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Matteo Berrettini agli Australian Open: gli insulti, la risposta, il dito all’orecchio. «Non sento»

mercoledì, Gennaio 26th, 2022

di Marco Calabresi

Dopo la vittoria su Monfils, durante le interviste sul campo, un tifoso dalle tribune insulta l’italiano che non si scompone: «Non sono veri tifosi di tennis. Ma il rispetto è qualcosa che bisognerebbe avere». Dopo il punto decisivo Matteo aveva esultato portandosi il dito all’orecchio: il pubblico era schierato in maggioranza col francese

C’è un momento in cui l’intervista post partita di Matteo Berrettini sul campo della Rod Laver Arena — dopo la straordinaria vittoria in cinque set su Monfils — si interrompe. Un tifoso — ma sarebbe meglio dire un imbecille — urla «Fuck You» nei confronti di Matteo, non sappiamo quanto influenzato dalla birra che giornalmente sgorga dai punti ristoro di Melbourne Park. Matteo, dopo quasi quattro ore di tennis e una vittoria esaltante, avrebbe potuto dire qualsiasi cosa: invece ha risposto da signore.

La risposta di Matteo

«Qui è pieno di gente e mi piace — dice mantenendo la calma davanti al microfono in mezzo al campo —. Alcuni di loro non sono veri appassionati di tennis, ma non si possono controllare tutti. Il rispetto, però, è qualcosa che bisognerebbe avere, ma alla fine va bene così, ho vinto e sono felice».

Il pubblico per Monfils

Durante il match, il pubblico si era schierato in maggioranza con Monfils, che oltre alle qualità tennistiche ha anche le capacità «teatrali» per portare la gente neutrale dalla sua parte. Ci era riuscito anche stavolta, anche a costo di scatenare qualcuno oltre misura. Il giudice di sedia, nel quinto set e con il francese al servizio, era dovuto intervenire oltre il classico «Seduti per favore» o «I giocatori sono pronti». «If you don’t watch, please leave» («Se non vuoi vedere il match, per favore esci»). Gli steward sono intervenuti e si sono seduti nella fila sopra rispetto allo spettatore-disturbatore.

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Getty Images

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Edoardo Artaldi, il manager italiano che Djokovic accusa per l’errore nel modulo di ingresso in Australia

sabato, Gennaio 15th, 2022

di Stefano Montefiori

Edoardo Artaldi conosce Novak Djokovic dal 2009 ed è con lui da quando è sbarcato in Australia. «Viviamo assieme 24 ore su 24». Il n.1 di tennis sembra attribuire a lui l’errore nella compilazione del modulo con gli spostamenti in cui mancava il viaggio in Spagna

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Novak Djokovic con il fisioterapista Badio e Edoardo Artaldi,manager del tennista (Instagram)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Tra le persone che hanno condiviso i momenti complicati di Novak Djokovic in Australia c’è l’agente italiano Edoardo «Dodo» Artaldi con la sua partner Elena Cappellaro, gli unici a essere rimasti nell’équipe del campione serbo anche dopo la rivoluzione da lui decisa nel 2017.

Artaldi ha conosciuto Djokovic nel 2009, quando lui lavorava per la Sergio Tacchini e il tennista era quarto nella classifica Atp. Artaldi concluse un contratto di sponsorizzazione con Djokovic, «sapevamo che aveva le potenzialità per diventare numero uno», cosa che accadde appena due anni dopo.

Quando poi Djokovic ha lasciato il brand Sergio Tacchini per un altro sponsor, Artaldi lo ha seguito
diventando il suo manager e uomo di fiducia: una relazione professionale che ormai è anche personale. «Praticamente viviamo assieme 24 ore su 24 e sette giorni su sette – ha detto tempo fa Artaldi al canale italiano della radio australiana Sbs —. Cerchiamo di essere il più professionali possibile ma il rapporto ormai è piuttosto personale. Elena e io cerchiamo di creare l’atmosfera di cui ha bisogno, visto il tanto tempo che passa in giro per il mondo e lontano dalla famiglia».

L’amicizia tra Djokovic e Artaldi ha avuto un ruolo anche nella donazione che il campione ha fatto nel 2020
, quando le immagini dei morti per l’epidemia a Bergamo facevano il giro del mondo e Djokovic decise di fare una donazione agli ospedali bergamaschi. Il cugino di Artaldi è Massimo Borelli, primario del reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Treviglio. «Novak l’ha fatto col cuore, come gesto di solidarietà nei confronti dell’Italia intera – disse allora Artaldi —. Non avrebbe voluto rendere pubblica la donazione ma dall’ospedale ci hanno chiesto di poterne dare notizia, per ringraziare lui e per spingere altri a fare lo stesso». DJOKOVIC AGLI AUSTRALIAN OPEN E IL VISTO RITIRATO: LE ULTIME NOTIZIE

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Djokovic, l’Australia revoca il visto: dovrebbe essere espulso

venerdì, Gennaio 14th, 2022

L’Australia ha revocato il visto di Novak Djokovic: il tennista dovrebbe essere espulso, salvo sorprese. A rischio la sua partecipazione all’Australian Open

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Il governo australiano ha revocato il visto di Novak Djokovic per la seconda volta. Lo ha reso noto il ministero dell’Immigrazione. Ora il campione di tennis serbo dovrebbe essere espulso dal Paese. A quanto si è appreso rischia un bando di tre anni dall’ Australia. Dallo staff del serbo filtrava già da giorni la volontà di fare appello in caso di decisione sfavorevole.

«Ho esercito il mio potere di annullare il visto che Novak Djokovic aveva ottenuto per motivi di salute ritenendo che non fosse nell’interesse del pubblico», ha fatto sapere il ministro Alex Hawke in una nota, aggiungendo che «il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid-19».

Il visto di Djokovic era già stato annullato una volta dal governo dello Stato di Victoria (dove si trova Melbourne), il 5 gennaio, ma in seguito la Corte federale aveva annullato la revoca .

Articolo in aggiornamento…

CORRIERE.IT

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La versione di Novak Djokovic: «Disinformazione sul Covid» E si scusa per le false dichiarazioni

mercoledì, Gennaio 12th, 2022

di Marco Calabresi

Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic ha respinto la «disinformazione» sulle sue uscite pubbliche in Serbia nonostante un test positivo al Covid. Djokovic, che ha descritto le accuse come «molto dolorose» per la sua famiglia, ha dichiarato su Instagram di aver appreso del risultato del test del 16 dicembre solo il giorno successivo, dopo aver partecipato a un evento di tennis giovanile.

Le prime ammissioni

Djokovic ha inoltre ammesso di aver commesso «errori umani» nel compilare i documenti per entrare in Australia e nel partecipare a un’intervista con L’Equipe anche dopo aver appreso la sua positività al Covid. Nel suo post il serbo scrive che il suo agente avrebbe fatto un errore relativo alla parte dei suoi recenti viaggi: sul formulario è stato dichiarato che Djokovic non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti il suo arrivo in Australia, ma in quelle due settimane precedenti l’atleta di solito basato a Montecarlo è stato visto in Spagna e in Serbia. «Il mio agente si scusa in modo sincero per l’errore amministrativo nel segnare la casella sbagliata» e »questo è stato un errore umano e di certo non deliberato», ha scritto Nole, aggiungendo che il suo team ha «fornito informazioni aggiuntive al governo australiano per chiarire la questione». Il tutto dopo che la Border Force australiana, cioè l’autorità locale per l’immigrazione, ha annunciato ieri che sta indagando per accertare se ci sia stata una “dichiarazione falsa”, che sarebbe motivo per una cancellazione di visto.

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Djokovic, il pasticcio in Australia conferma: lui è il più forte, Federer e Nadal sono i più grandi

lunedì, Gennaio 10th, 2022

di Aldo Cazzullo

Il caso del Covid e Djokovic: Novak nel circuito non è amato, Nadal è universalmente ammirato, Federer è il dio del tennis. La ferocia del serbo attinge dallo stesso pozzo buio da cui vengono le follie antiscientifiche, le pallate al giudice di linea, la tigna no-Vax

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Se tutti quanti noi — che già così abbiamo le nostre fisime e le nostre asperità — avessimo vinto venti Slam, saremmo insopportabili pure a noi stessi. Ciò premesso, quel che sta accadendo in Australia aiuta a capire meglio chi siano i tre più grandi tennisti della storia, e quali fantasmi si portino dentro. Il tennis è il più cerebrale dei giochi. È un incrocio tra il pugilato e gli scacchi. Uno stupido può vincere la finale olimpica dei cento metri, può battere tutti i record del nuoto, può persino diventare un grande calciatore; ma non sarà mai un buon tennista.

Va da sé che Novak Djokovic (e non Novax Djokovid: nessuno è responsabile del nome che porta, e i nomi non si storpiano mai), Roger Federer e Rafael Nadal, immensi tennisti, sono anche uomini molto intelligenti. E allora perché? Perché Djokovic si è intestardito al punto da farsi rinchiudere in un centro per immigrati clandestini, e da esporsi a una brutta figura mondiale? Tutti sanno che nel circuito Djokovic non è amato.

Nessuno può raccontare di aver subito un torto o di aver ricevuto una cattiva parola da Nadal, che è universalmente ammirato ; al limite chi non lo conosce può trovarlo un po’ noioso (mentre nella vita quotidiana è delizioso e ama parlare anche degli argomenti che in pubblico evita, come la politica). Federer da giovane urlava in campo e spaccava le racchette; poi ha imparato a governare se stesso, e ha mostrato una precoce maturità, grazie anche a una moglie molto presente e a quattro figli (Nadal, oltre a pagare le tasse nel suo Paese, spende moltissimo per occuparsi dei bambini disagiati, ma figli suoi non ne ha ancora).

Djokovic fa l’amicone
, si congratula con gli avversari che lo battono — dopo l’eliminazione al primo turno dell’Olimpiade di Rio ha abbracciato Del Potro per mezzo minuto —, elogia i giornalisti, arringa il pubblico in almeno cinque lingue, va in tv da Fiorello, fa le imitazioni dei rivali, sa ridere pure di se stesso; ma talvolta non riesce a governare il proprio lato oscuro. L’infanzia difficile, le ombre della guerra, una costruzione più lenta e complessa rispetto a Roger e Rafa, la scoperta dei problemi e dei limiti del proprio corpo: molte cose possono averlo condizionato. Ma, soprattutto, Djokovic è un vero fighter; anzi, è un vero killer. Federer è il dio del tennis, Nadal il suo Prometeo. Federer gioca danzando grazie al proprio dono naturale, Nadal si è innalzato sino all’Olimpo grazie alla sua intelligenza superiore e alla sua straordinaria capacità di combattere. Ma Djokovic in campo è il più feroce. Quello che gioca i punti importanti con lucidità chirurgica. Che al Foro Italico annulla un match-point (sempre a Del Potro) con una palla corta millimetrica. Una ferocia cui attinge dallo stesso pozzo buio da cui vengono le follie antiscientifiche, le pallate al giudice di linea, la tigna No-Vax che l’ha portato prima a prendersi il Covid in un assurdo torneo auto-organizzato in piena pandemia, poi a cacciarsi nel pasticcio australiano.

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Djokovic vince la causa: restituito il visto, ora spera di poter giocare gli Open. Ma il giudice può ancora ordinare l’espulsione

lunedì, Gennaio 10th, 2022

Il giudice australiano Anthony Kelly ha annullato la decisione del governo di non concedere il visto di ingresso a Novak Djokovic in Australia. Pertanto il numero 1 del tennis Mondiale potrà difendere il suo titolo agli Australian Open, al via lunedì 17 gennaio a Melbourne.

La corte federale di Melbourne, poco prima, aveva concesso al tennista Novak Djokovic, secondo quanto affermano i media australiani, il permesso di lasciare Park Hotel, l’albergo adibito a centro per l’immigrazione dove è stato confinato, al fine di seguire l’udienza sul suo ricorso nuovamente aggiornata. Djokovic e i suoi sostenitori hanno lamentato le condizioni di alloggiamento simili a una “reclusione” nella struttura, già al centro mesi fa di polemiche e rivolte. Non è  stato reso noto quale sia la nuova, temporanea dimora in cui è stato trasferito. Intanto il giudice della corte di Melbourne, Anthony Kelly, considerato il prolungamento dell’udienza ha prorogato il termine che sospende il rimpatrio di Djokovic. 

La vicenda

I giudici hanno dunque stabilito che la star del tennis possa essere rilasciata dalla detenzione nel centro per immigrati, trovando “irragionevole” la decisione del governo di revocare il visto al campione serbo per entrare nel Paese. Il giudice Anthony Kelly ha ordinato il rilascio di Djokovic entro 30 minuti e il suo passaporto e altri documenti di viaggio gli sono stati restituiti, riaccendendo le possibilità del numero uno del mondo di vincere il 21esimo titolo del Grande Slam ai prossimi Australian Open. Tuttavia, gli avvocati del governo federale hanno detto alla Corte che il ministro dell’immigrazione del paese si riserva la possibilità di poter revocare nuovamente il visto di Djokovic.

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