La versione di Novak Djokovic: «Disinformazione sul Covid» E si scusa per le false dichiarazioni

di Marco Calabresi

Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic ha respinto la «disinformazione» sulle sue uscite pubbliche in Serbia nonostante un test positivo al Covid. Djokovic, che ha descritto le accuse come «molto dolorose» per la sua famiglia, ha dichiarato su Instagram di aver appreso del risultato del test del 16 dicembre solo il giorno successivo, dopo aver partecipato a un evento di tennis giovanile.

Le prime ammissioni

Djokovic ha inoltre ammesso di aver commesso «errori umani» nel compilare i documenti per entrare in Australia e nel partecipare a un’intervista con L’Equipe anche dopo aver appreso la sua positività al Covid. Nel suo post il serbo scrive che il suo agente avrebbe fatto un errore relativo alla parte dei suoi recenti viaggi: sul formulario è stato dichiarato che Djokovic non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti il suo arrivo in Australia, ma in quelle due settimane precedenti l’atleta di solito basato a Montecarlo è stato visto in Spagna e in Serbia. «Il mio agente si scusa in modo sincero per l’errore amministrativo nel segnare la casella sbagliata» e »questo è stato un errore umano e di certo non deliberato», ha scritto Nole, aggiungendo che il suo team ha «fornito informazioni aggiuntive al governo australiano per chiarire la questione». Il tutto dopo che la Border Force australiana, cioè l’autorità locale per l’immigrazione, ha annunciato ieri che sta indagando per accertare se ci sia stata una “dichiarazione falsa”, che sarebbe motivo per una cancellazione di visto.

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