Una settimana senza Kata, il mistero della bimba scomparsa non trova soluzione. Pm: sgombero dell’ex hotel Astor occupato a scopo preventivo

L’indagine della procura
Venerdì mattina in procura è stata sentita come persona informata sui fatti una donna romena “amministratrice” dei suoi connazionali dentro l’ex hotel fatiscente nel quartiere di San Jacopino. Ma la donna ha respinto ogni ipotesi di rivalità con i peruviani. «Litigano tra di loro – ha detto – noi non c’entriamo niente con la scomparsa della bambina». Gli inquirenti hanno sentito anche una giovane peruviana, madre della bambina di 3 anni che aveva litigato con Kata poco prima del rapimento e che ha raccontato al padre di averla vista «portare via da un uomo nel cortile». La donna ha ribadito questa versione, senza aggiungere elementi utili alle indagini dei carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, capo dell’antimafia di Firenze.

Inattendibile risulta, nel frattempo, la telefonata di una bimba in lacrime alla mamma di Kata. Kathrina giovedì mattina ha ricevuto la chiamata sul suo cellulare di una bimba che piangeva e si spacciava per sua figlia. Ma pare si tratti, appunto, di un mitomane. Lo stesso vale per le decine di medium che hanno contattato gli investigatori millantando di sapere dove si trovi Kata. L’inchiesta non tralascia alcun aspetto, ma nessuna di queste segnalazioni ha fornito finora uno spiraglio di verità.

Il pubblico ministero: lo sgombero a scopo preventivo

Eseguito il sequestro preventivo dello stabile abusivamente occupato, il 19 settembre 2022, da 54 persone suddivise in 17 nuclei familiari e tra cui 19 minori. Lo rende noto con un comunicato la procura della Repubblica di Firenze con riferimento allo sgombero in atto dell’ex hotel Astor. I sopralluoghi compiuti dalla pg il 28 maggio scorso a seguito del tentato omicidio di un cittadino dell’Ecuador che precipitò da una finestra del terzo piano del palazzo, ricorda la procura, e ora per l’ipotizzato sequestro della piccola Kata, «hanno confermato la presenza nell’immobile di numerosi nuclei familiari». La procura ha ipotizzato il reato di invasione di edifici: «Sussiste il pericolo – questa la motivazione del sequestro – che il protrarsi della condotta crimionosa impedendo i necessari e urgenti lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’edificio, agevoli o protragga le conseguenze del reato contestato o agevoli la commissione di altri reati». Su delega della Dda, si spiega ancora, il sequestro è stato curato dalla questura e dal comando provinciale dei carabinieri con l’ausilio degli assistenti sociali, dei vigili del fuoco e del 118. La prefettura e il Comune di Firenze si sono attivati per assicurare che gli occupanti vengano alloggiati in altre strutture abitative.

LA STAMPA

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