Berlusconi, tutti i mondi del Cav uniti in Duomo per l’ultimo saluto

Edoardo Romagnoli

I mondi di Silvio Berlusconi si sono ritrovati tutti insieme al suo funerale. Una folla eterogenea accomunata solo dalla sua figura, centrale e trasversale allo stesso tempo. D’altronde chi avrebbe potuto mettere insieme Massimo Boldi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Demetrio Albertini con Mario Draghi, Iva Zanicchi con la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra? Nessun altro. L’ultimo atto inizia da villa San Martino ad Arcore dove già dalla mattina si è radunata una folla in un’attesa silenziosa. Ci sono gli ultrà del Monza che espongono uno striscione: «Nel tuo ultimo cammino il nostro saluto». C’è Noelle, la pasionaria storica del Cavaliere, con un cartello in mano: «Silvio resti vivo nel cuore, nel cielo. Grazie. Rip». Seduto su una panchina c’è anche Emilio Fede che ai cronisti confida: «Non posso pensare che non ci sia più. Un anno fa ho perso mia moglie e adesso lui, che è stato lamia vita». La macchina con il feretro parte poco prima delle 14.30 per raggiungere il Duomo di Milano. In piazza ad attenderlo ci sono 15mila persone davanti ai maxi schermi: simpatizzanti, curiosi e ultras che sventolano le bandiere del Milan. Le esequie solenni iniziano pochi minuti dopo le 15, i 2mila presenti in chiesa accolgono il feretro con un lungo applauso, sulla bara un cuscino di rose bianche e rosse.

LA FAMIGLIA – In prima filaci sono i figli: Marina, arrivata in chiesa mano nella mano con Marta Fascina, Pier Silvio, in jeans con giacca e camicia blu elettrico e cravatta nera, Barbara ed Eleonora, in completo nero, e l’ultimogenito Luigi. Insieme a loro c’è anche il fratello Paolo. Nella fila immediatamente dietro ci sono i nipoti, i pronipoti e Veronica Lario, che si siede accanto a Federica Fumagalli, moglie di Luigi, e Silvia Toffanin, moglie di Pier Silvio. Più defilata Francesca Pascale.

GLI AMICI DI UNA VITA – L’hanno accompagnato per tutta la vita e non potevano certo mancare nell’ultimo giorno. Seduti accanto, ad ascoltare l’omelia dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, ci sono Gianni Letta, accompagnato dal figlio Giampaolo, che abbraccia Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Forza Italia, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e l’amministratore delegato del Monza e storico dirigente del Milan Adriano Galliani. Presente anche Alberto Zangrillo, il medico che lo ha accompagnato fino all’ultimo momento. Gli amici di una vita, compagni di mille avventure.

LA POLITICA – Se rispetto all’altare amici e familiari sedevano a sinistra, il mondo della politica sedeva a destra. In prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accanto a lui l’emiro del Qatar Hamad Al Thani e il presidente iracheno Abdul Latif Rashid. Seduti accanto i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, insieme al premier Giorgia Meloni, la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, il sindaco Beppe Sala con il governatore della Lombardia Attilio Fontana, quello del Veneto Luca Zaia e il «senatur» Umberto Bossi. In rappresentanza dell’Unione europea c’è Paolo Gentiloni. Matteo Salvini e Antonio Tajani appaiono molto emozionati. Nelle file subito dietro il primo ministro ungherese Viktor Orban e quello albanese Emi Rama. Ci sono anche gli ex presidenti del Consiglio: Mario Draghi, Mario Monti e Matteo Renzi. Seduto qualche fila più indietro c’è anche Carlo Calenda e la delegazione del Pd guidata da Elly Schlein, le opposizioni ci sono quasi tutte mancano Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni.

LO SPORT – Lo sport, l’altro mondo di cui Berlusconi ha fatto parte diventando il presidente più vincente della storia del calcio. E allora a rendergli omaggio c’è una delegazione del Real Madrid, ma soprattutto ci sono tanti personaggi del suo Milan. C’è Arrigo Sacchi con Demetrio Albertini, c’è Franco Baresi insieme al tecnico del Monza, scelto da Berlusconi per rilanciare la squadra, Raffaele Palladino. Ci sono anche tanti presidenti di club avversari dall’interista Steven Zhang, il proprietario del Napoli Aurelio De Laurentis, quello del Torino Urbano Cairo e quello della Juventus Gianluca Ferrero. Però, come spesso accade in certe occasioni, a far rumore sono le assenze e così sui social in breve tempo rimbalza la notizia che non c’è Paolo Maldini, storico capitanodi quel Milan capace di vincere cinque Champions League, rimasto a Miami. In realtà non c’è neanche il presidente Fifa Gianni Infantino che per un ritardo aereo non è riuscito ad arrivare in tempo.

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