Questa statua è stata realizzata da un robot (italiano): la storia di Robotor, il Michelangelo con l’intelligenza artificiale

Del marmo non si butta via niente

Questa statua è stata realizzata da un robot (italiano): la storia di Robotor, il Michelangelo con l'intelligenza artificiale

Il blocco di marmo poggiato sulla tavola rotante di Robotor può pesare fino a 50 tonnellate. «Quando il marmo inizia a essere lavorato, viene spruzzata dell’acqua per raffreddare gli utensili diamantati: inoltre, questo passaggio serve anche a evitare che la polvere di marmo diventi fango», ricorda Tincolini, secondo il quale la scultura è come il maiale: «Non si butta via nulla, ma si recupera tutto: la nostra lavorazione è all’insegna dell’economia circolare. Recuperiamo anche gli scarti di lavorazione: il fango, per esempio, può essere riutilizzato come carbonato di calcio nell’edilizia».

Tu chiamale, se vuoi, delle copie

Questa statua è stata realizzata da un robot (italiano): la storia di Robotor, il Michelangelo con l'intelligenza artificiale

La storia più recente del braccio meccanico-scultore tende alla perfezione assoluta: «Abbiamo avviato un percorso di Intelligenza artificiale all’interno del software in modo che i comandi siano più semplici. Allo stesso tempo, vorremmo che la lettura da parte di Robotor del modello da copiare, si avvicini al 100 per cento della perfezione», spiegano Massari e Tincolini. E magari tutto questo eviterebbe l’intervento della mano dello scultore là dove occorre: «La scultura lavorata dalla macchina è già un prodotto finito: però, a volte, occorre più di una rifinitura a mano realizzata dai nostri artigiani, i quali riescono a definire meglio la capigliatura della statua, o a rappresentare alla perfezione la delicatezza di un panno».

Restituzioni e riscatti

Questa statua è stata realizzata da un robot (italiano): la storia di Robotor, il Michelangelo con l'intelligenza artificiale

E che siano i piccoli particolari a fare la differenza, lo si capisce dagli ultimi lavori di TorArt: dalla Pietà Rondanini di Michelangelo alla ricostruzione dell’Arco monumentale di Palmira, passando per la Tersicore del Canova. In attesa di una replica che potrebbe significare il riscatto di un popolo: «In collaborazione con l’Istituto di archeologia digitale con sedi ad Harvard e Oxford, stiamo lavorando alle repliche dei Marmi del Partenone: certo che sarebbe bello se, grazie a Robotor, gli originali ritornassero in Grecia, nella loro patria», conclude Massari.

CORRIERE.IT

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