Ius soli, nuovo scontro nel governo Unicef e Ong plaudono al Viminale

FRANCESCO OLIVO

Il Parlamento è chiuso per ferie, ma difficilmente alla riapertura lo Ius soli sarà materia di dibattito. Le proposte di riforma delle leggi sulla cittadinanza sono tre, giacciono da oltre un anno in un cassetto e sono poche le possibilità concrete che escano fuori. Le audizioni sono andate avanti in questi mesi, ma senza la volontà politica lo Ius soli, in tutte le sue declinazioni, resterà seminascosto in commissione Affari costituzionali, il cui presidente, Giuseppe Brescia, M5S, fa esercizio di prudenza: «Se si vuole essere seri, dobbiamo far ripartire la discussione parlamentare consapevoli che lo Ius soli non è la soluzione». Le proposte, di Laura Boldrini, Matteo Orfini (Pd) e di Renata Polverini (rientrata in Forza Italia), sono diverse, ma nessuna prevede uno Ius soli automatico per chi nasce in Italia: la concessione della cittadinanza è, invece, legata ai percorsi di studio (Ius culturae).

Lo scontro, alimentato dalle vittorie olimpiche e dalle parole della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ieri a La Stampa, è acceso, all’interno della maggioranza e con l’opposizione. Il Pd, tramite il suo account Twitter prende posizione: «Le Olimpiadi hanno confermato quanto sosteniamo da tempo: lo Ius soli esiste già di fatto in Italia». La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni attacca: «Trovo vergognoso che in una fase così delicata e complicata la sinistra al governo abbia come priorità lo Ius soli. Torneranno in contatto con la realtà?». Il deputato del Pd Walter Verini risponde: «Sono Meloni e Salvini a dover tornare nel mondo reale, uscendo dal loro pianeta popolato di no vax, di nostalgie fasciste, sollecitazioni di paure e di egoismi». Il parlamentare di Forza Italia, Andrea Ruggieri, parla di «chimera ridicola di ferragosto». Un’offensiva per chiedere alla politica di non dimenticare il tema arriva dal mondo delle associazioni. L’Unicef chiede di non limitare la proposta di cittadinanza agli sportivi, come fatto dal presidente del Coni Giovanni Malagò: «La proposta di Ius soli sportivo escluderebbe tutti coloro che non fanno sport – dice Andrea Iacomini, portavoce italiano dell’Unicef – Accogliamo con grande favore le parole del ministro Lamorgese.

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