Figli torturati, sequestrati e picchiati: madre coraggio fa arrestare i rampolli del clan Spada

Edoardo Izzo

Spaccio di droga, sequestro di persona, estorsione e riduzione in schiavitù. Il tutto aggravato dal metodo mafioso. Sono i reati che la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma contesta a Francesco e Juan Carlos Spada, figli di Armando e rampolli emergenti della storica famiglia insediatasi sul litorale romano di Ostia. Un’indagine lampo condotta dai poliziotti del X Distretto Lido ha fatto emergere in capo ai due gravi responsabilità. 

Una “madre coraggio”, «stanca di vedere i propri figli tossicodipendenti utilizzati come schiavi dai venditori di morte» si è rivolta alla polizia e ha dato il via all’indagine che si è conclusa questa notte con l’arresto dei due fratelli e con il sequestro di un appartamento. Una donna stanca di vedere la giovane figlia costretta a prostituirsi per colmare i debiti contratti dai fratelli per pagare agli Spada la cocaina. 

Una donna costretta per anni a pagare agli Spada una pigione per un garage occupato in via Forni ad Ostia, luogo proprio dove le pallottole degli Spada hanno ucciso in passato coloro che si opponevano al loro dilagante strapotere. L’indagine lampo, coordinata dal procuratore aggiunto Ilaria Calò, ha consentito passo dopo passo ai poliziotti di ottenere la fiducia dell’intero nucleo familiare e di trovare importanti riscontri investigativi che hanno consentito all’accusa di emettere due fermi di indiziato di delitto. Ai due Spada, finiti in carcere, è stata inoltre sequestrata un’abitazione abusiva che sarà restituita alla legalità. 

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