Nuova Ilva, falsa partenza: la prima assemblea con il socio pubblico salta per una lite sul bilancio

Ma questa ricostruzione non cambia di una virgola il senso di quanto accaduto: Acciaierie d’Italia parte in salita perchè tra i due soci il clima è già molto teso. Una tensione che celerebbe la volontà del governo di accelerare la presa di possesso del timone dell’azienda, per ora prevista non prima di maggio 2022 quando in base agli accordi un nuovo aumento di capitale porterà Inviatalia al 60% e le poltrone di presidente e di amministratore delagato saranno invertite tra socio pubblico e socio privato. Tale scadenza, dunque, potrebbe essere anticipata.

Declino industriale al Sud: da Ilva a Whirlpool, sale la tensione sociale per le crisi senza fine

di Marco Patucchi 07 Aprile 2021

La “postura” dello Stato sarebbe cambiata su input del premier Mario Draghi che vuole accorciare il più possibile i tempi della transisione green del sistema industriale nazionale (e, dunque, anche di Acciaierie d’Italia), in linea con il suo programma di governo e, soprattutto, in vista del Ricovery Plan. Il piano industriale concordato da Inviatalia e Arcelor Mittal. Il piano industriale condiviso da Invitalia e Arcelor Mittal, ricordiamolo, prevede al 2025 il target di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue prodotte con altiforni ristrutturati e più sostenibili e con nuovi forni elettrici (alimentati da preridotto), mentre a tendere Acciaierie d’Italia dovrà “sposare” l’idrogeno. Tutto cioè per garantire, sempre a regime, la conferma dei livelli occupazionali che, in itinere, saranno supportati dagli ammortizzatori sociali. Ma, certo, se il clima della nuova ripartenza è questo, l’allontanamento dal baratro procederà lentamente.

REP.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.