Coronavirus, un piano per i bambini

Pfizer e Moderna, via ai test: il siero atteso solo nel 2022
«Se tutto andrà bene, entro maggio avremo l’approvazione del primo vaccino pediatrico anti Covid-19». Questa la previsione dell’immunologa Antonella Viola, dopo che la scorsa settimana Pfizer ha presentato alla Fda (l’agenzia di controllo americana) la richiesta di approvazione per uso di emergenza del suo vaccino dai 12 anni in su (ora autorizzato dai 16 in poi). La multinazionale ha appena avviato negli Stati Uniti anche test clinici per i bambini sotto i 12 anni: prove di tre diversi dosaggi del vaccino in 140 bambini, poi la vaccinazione sarà estesa ad altri 4.500. Risultati attesi entro fine anno. Anche Moderna dovrebbe completare a breve il suo studio, condotto negli Usa su 3 mila ragazzi tra i 12 e 17 anni, mentre è in corso l’arruolamento di bambini tra i 6 mesi e 11 anni. Dopo il via libera delle autorità americane, servirà un analogo passaggio con l’Agenzia europea dei medicinali. La disponibilità del vaccino è attesa solo nel 2022. Quanto agli altri due vaccini autorizzati per gli adulti, AstraZeneca ha sospeso la sperimentazione su bambini e adolescenti. Decisione analoga potrebbe arrivare da Johnson&Johnson, se anche per il suo vaccino dovesse esserci l’indicazione di uso preferenziale sopra i 60 anni (L’Ema si pronuncia martedì). 


Vaccinazione necessaria per l’immunità di gregge
Vaccinare bambini e adolescenti è ovviamente meno urgente rispetto agli anziani e ai fragili, che in caso di contagio rischiano di morire. Ma non è nemmeno pensabile di non vaccinarli nel lungo periodo, per almeno due motivi. Anche loro possono subire conseguenze serie in seguito all’infezione. Costituiscono un silenzioso serbatoio che favorisce la circolazione del virus e, quindi, lo sviluppo di nuove varianti. Se non vacciniamo loro, la famosa immunità di gregge non è raggiungibile. «È una questione di carattere matematico – ha spiegato il virologo Andrea Crisanti –. Servono almeno 42 milioni di vaccinati. Le persone da 1 a 18 anni sono circa 12 milioni. Nel migliore dei casi si vaccina l’80% della popolazione. Già stiamo sotto». In Israele l’associazione dei pediatri ha raccomandato di iniziare subito a vaccinare tutti i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni: a centinaia hanno già ricevuto la prima iniezione. Negli Stati Uniti la Casa Bianca ha fatto sapere che la somministrazione del vaccino ai minori tra i 12 e i 15 anni partirà in autunno, probabilmente negli studi dei pediatri. Secondo alcuni esperti, includendo in futuro i vaccini anti-Covid nel programma vaccinale di routine, si andrebbe a creare una barriera generazionale al virus.

LA STAMPA

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