Draghi, nuovo altolà a Salvini: “Adesso basta con i dispetti”

L’obiettivo è dimostrare al popolo della destra, a quel pezzo di elettorato che vota Lega, che Matteo abbaia ma non morde, appunto. È la strategia della freccia accesa del sorpasso di FdI ai danni del Carroccio. Salvini cerca di tirarsi fuori dall’angolo e fa sapere che la mozione di sfiducia a Speranza vuole prima leggerla. «Ora non escludiamo nulla», dicono fonti leghiste. «Sicuramente sosterremo la proposta di una commissione d’inchiesta sul piano pandemico, su ritardi ed errori». La Lega vive come una provocazione la mossa di Meloni. Salvini a tutto pensa tranne che andare a rimorchio di Meloni. Una cosa è sparare a salve contro Speranza, un’altra è andare dietro all’opposizione. Significherebbe aprire una crisi di governo. Salvini non può permetterlo. Il ministro della Salute è difeso dal premier.Ma la difesa di Speranza arriva da tutti gli altri partiti della maggioranza, compresa FI. Pure Giuseppe Conte ricorda cosa significa mettere in discussione Speranza, «indebolire, irresponsabilmente, il governo durante questa difficile fase emergenziale. Le polemiche contro di lui sono strumentali e inaccettabili». A mettere la parola fine alla «provocazione» di FdI è il capogruppo Molinari, guarda caso proprio alla fine dell’incontro con Draghi. «Non vogliamo la testa di Speranza, vorremmo che cambiasse la politica di Speranza».

LA STAMPA

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