Soeder l’incontenibile e Laschet il moderato: in Germania corsa a due per il dopo Merkel

dalla nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni

BERLINO –  Markus Soeder ha sciolto le riserve e ha rivelato ieri il segreto di Pulcinella: si candida per il dopo Merkel. Il leader della Csu ha lanciato il guanto di sfida ad Armin Laschet, presidente della Cdu. “Sono pronto”, ha detto al vertice dei due partiti conservatori alleati da sempre. Dopo mesi di stentoree promesse cui nessuno aveva creduto – “il mio posto è in Baviera” – il leader della sorella minore dei conservatori si è detto pronto ad agguantare lo scettro di Angela Merkel. Sempre che nei prossimi giorni vinca la contesa con Laschet. E sempre che la Cdu/Csu riesca a vincere le elezioni. Il che non è affatto scontato. Peraltro, i sondaggi in caduta libera giocheranno un ruolo enorme nelle prossime, concitate ore che decideranno il futuro della Germania. I Verdi tallonano la Cdu/Csu a soli cinque punti. E in un mese, i conservatori ne hanno già perso dieci: sono al 27%.

Per gli osservatori più prussiani e innamorati della coerenza, Soeder sarebbe carne da cannone per i giornali tedeschi. Le sue giravolte sono leggendarie. Il governatore della Baviera è stato per anni lo spauracchio dei profughi che flirtava con Orban e fustigava Merkel. Dopo la bruciante sconfitta elettorale in Baviera del 2018, il leader Csu è diventato mansueto come un agnellino con la cancelliera e si è candidato a diventare il migliore amico delle api e dei Verdi, avanzati nelle urne mangiandosi grandi fette del suo elettorato. La sua opinione, dice chi lo critica, può cambiare come i suoi costumi di carnevale, e nella stagione dei coriandoli Soeder si è fatto immortalare come Ludovico di Baviera, Shrek, persino Marilyn Monroe, con tanto di labbra allungate in frequenti e voluttuosi baci. Già noto per precipitarsi da un microfono all’altro, durante la pandemia è diventato incontenibile. I giornalisti che lo seguono non hanno più una vita, raccontano. Dalla sua, Soeder ha un’energia da titano e un ego grande come i castelli di Ludovico di Baviera. Ma anche una crisi sanitaria affrontata con piglio e, almeno lì, con coerenza e fedeltà nibelunga alla linea di Merkel. Il leader della Csu ormai vola nei sondaggi. Anche quelli nazionali. Ed è qui che cominciano i dolori, per la Cdu e per il suo presidente, Armin Laschet.

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