Governo Draghi, il colpo d’ala che serviva

Poteva esserci, per cominciare, più discontinuità di questa in confronto all’ex-premier, che l’aveva tenuta per se fino all’ultimo, trasformandola in oggetto di scontro politico all’interno della sua maggioranza? Dello stesso tenore è stato il cambio al vertice della Protezione civile, con il ritorno di Curcio, già stretto collaboratore dello stesso Gabrielli. E ancora la decisione di fissare per decreto, in uno dei primi Consigli dei ministri, ambiti e competenze dei due nuovi ministeri della Transizione ecologica e dell’Innovazione digitale, un’assoluta novità rispetto ai tempi in cui queste materie restavano affidate alle contrattazioni tra singoli ministri e alle inevitabili resistenze delle burocrazie, capaci di sfinire un elefante.

Così Draghi prosegue con la sua costruzione. L’uscita di Arcuri e l’arrivo di Figliuolo fanno capire che in cima ai suoi pensieri c’è la campagna di vaccinazione, fin qui a rilento e in un momento in cui cresce l’allarme per i contagi da varianti del virus. Ma il programma del governo è di affrontare insieme le tre emergenze – sanitaria, sociale ed economica – che si intrecciano, nel periodo più spaventoso che l’Italia abbia mai attraversato di recente.

LA STAMPA

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