Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 19 febbraio: 15.479 nuovi casi e 353 morti

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 19 febbraio: 15.479 nuovi casi e 353 morti

Sono 15.479 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri erano +13.762, qui il bollettino). Sale così ad almeno 2.780.882 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 353 con una correzione dell’Emilia-Romagna, vedi la nota*, (ieri erano +347), per un totale di 95.235 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.303.199 complessivamente: 17.175 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +17.771). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 382.448, pari a -2.053 rispetto a ieri (-4.363 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi e lo scenario

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 297.128, ovvero 8.670 in più rispetto a ieri quando erano stati 288.458. Il tasso di positività è 5,2% (l’approssimazione di 5,20%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 5 sono risultati positivi; ieri era 4,8%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di oltre 8 mila tamponi in più. E così il rapporto di casi/test sale al 5,2% dal 4,8% del giorno prima. Lo scorso venerdì sono stati comunicati +13.908 casi con un tasso di positività del 4,8% e dal confronto con oggi non si vede un miglioramento. Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, parla di «una fase di stazionarietà con un leggero aumento», spiegando che se il valore di Rt sale, salgono poi anche i casi, di conseguenza «c’è una controtendenza». Come evidenzia l’ultimo monitoraggio dell’Iss che mette in luce un «graduale incremento nell’evoluzione epidemiologica» con l’indice Rt nazionale che cresce a 0,99 (qui il report), da 0,95 della settimana precedente. «In Italia si segnala una leggera ricrescita in corso, ma siamo in una posizione abbastanza favorevole rispetto all’incidenza di altri Paesi. Comunque, l’epidemia è soggetta a ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione», dice Silvio Brusaferro, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, presentando il monitoraggio. «La buona notizia è la riduzione dell’incidenza tra gli over 80 — sottolinea Brusaferro — e questo è un primo segnale importante che ci mostra l’importanza di aderire alla campagna vaccinale in modo attivo. Ciò ha infatti ha un riflesso sull’incidenza».

A registrare oltre 3 mila nuove infezioni è la Lombardia (per la precisione +3.724 casi) , ma grazie a quasi 52 mila tamponi che è il massimo numero di test regionali della giornata (qui il bollettino). Per vedere oltre 3 mila positivi quotidiani in Lombardia bisogna andare indietro al 10 gennaio (il 31 dicembre sono stati +3.859). Sopra quota mille si trovano: Emilia-Romagna (+1.821), Campania (+1.616) e Piemonte (+1.307, qui il bollettino). Tutte le altre regioni hanno un incremento a due o tre cifre, eccetto la Valle d’Aosta che segna +8 contagiati in 24 ore.

Le vittime

Rimane tristemente alto il bilancio delle vittime che supera la soglia delle 95 mila totali dall’inizio dell’emergenza. Sono 353 le persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore contro le 347 di ieri. Soltanto la Valle d’Aosta non ha lutti da cinque giorni, mentre il maggior numero di morti è in Emilia-Romagna (+46), Lazio (+38), Lombardia (+33) e Veneto (+32).

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