Ora silenzio, per favore

  Di questo mi è capitato di parlare spesso con Vittorio Colao. Un raro esempio di uomo d’azienda — oggi, di governo — che ama la compagnia e la conversazione dei giornalisti. Con alcuni di noi, in tanti anni, è nata un’amicizia. Ebbene, da amico, e da cittadino italiano, gli dico: parla soltanto se devi. E convinci i tuoi nuovi colleghi (Mario il capo lo sa già).

  Il mondo ci guarda, e sa che noi italiani siamo capaci di disastri e capolavori. È bene che adesso ci concentriamo sui secondi. Senza proclami. Silenziosamente.

CORRIERE.IT

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