Ecco chi sono i 12 responsabili che tentano di salvare Conte

Francesca Galici

Matteo Renzi ha aperto la crisi di governo e ora per Giuseppe Conte è iniziata la corsa contro il tempo per non perdere la poltrona. Servono i responsabili e la ricerca al Senato è sempre più serrata.

Dopo lo strappo di ieri di Matteo Renzi, il presidente del Consiglio potrebbe aver perso l’appoggio di 18 voti (Iv+Psi) in Senato, un ago della bilancia importante per la prosecuzione del suo mandato. Tenendo dentro i voti dei renziani, la tenuta verrebbe garantita da 166 voti, che sono 8 in più rispetto alla maggioranza necessaria di 154, dalla quale sono esclusi i 6 senatori a vita. Numeri alla mano, a Conte basterebbe trovare solo 11 responsabili per andare alla conta vincente in Parlamento e dare inizio al Conte ter, sostituendo i voti di Italia viva.

Tuttavia, questa non è una delle strade preferite da Sergio Mattarella, che in più occasioni ha ribadito la necessità di una maggioranza coesa per il Paese, non raccimolata qua e là. La rottura con Renzi, però, ne ha necessariamente fatto un sentiero percorribile per Giuseppe Conte. Da giorni gli uomini del premier si muovono alla ricerca dei responsabili e qualcuno è stato anche trovato, ma non in numero sufficiente per replicare quanto fatto da Conte nello scontro in Parlamento con Salvini. Al momento, la quota raggiunta sarebbe troppo instabile per pensare che Sergio Mattarella possa accettare di conferire un nuovo mandato per il Conte ter. La maggior parte arriverebbe dal gruppo Misto e alcuni di questi hanno già fornito supporto alla maggioranza in diverse occasioni. Altri, invece, sarebbero grillini esonerati che ora verrebbero richiamati al senso di responsabilità in un momento di bisogno. Sembra escluso che qualcuno dei 18 senatori di Iv entri tra i responsabili, anche se in politica non è detta l’ultima parola fino al voto e non è impossibile che tra questi ci possano essere senatori attratti dalle sirene del Partito Democratico.

“La senatrice Sandra Lonardo mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte. Questo avveniva qualche giorno fa. Io ho detto che serve un cambio di passo sostanziale. Pare siano una dozzina, un po’ dappertutto, anche in Forza Italia. Se il governo Conte dà prova di guardare oltre il proprio naso, vediamo, il mio no non è pregiudiziale”. Queste le parole del senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco, esperto di naufragi, ex grillino. Lui è l’ufficiale che nei momenti concitati del disastro della Costa Concordia gridò al capitano Schettino le parole che resteranno nella storia: “Vada a bordo, c…”. Per Clemente Mastella, sindaco di Benevento, “qualcuno ce n’è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque…”.Soccorso a Giuseppi? In campo c’è Mastella e detta le sue condizioni

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