L’allarme degli aeroporti sulla ripartenza: ​​​​​​​“Impossibile rinunciare a due posti su tre”

In un documento riservato che circola negli ambienti aeroportuali oggi all’esame del governo viene così proposta una serie di misure per assicurare la sostenibilità del trasporto aereo e al contempo garantire un alto livello di sicurezza per la salute dei passeggeri. Otto in tutto le proposte a partire dalla tracciabilità dei movimenti dei passeggeri per tutta la durata del viaggio attraverso il riconoscimento biometrico e la virtualizzazione di biglietti e carte di imbarco, per garantire la ricostruzione ex post dei tragitti in aeroporto e delle posizioni occupate a bordo da parte di eventuali soggetti positivi o potenzialmente tali, arrivando a conoscere esattamente tutti i loro movimenti, con chi hanno volato e con chi sono venuti in contatto.

Quando al distanziamento di 1 metro nelle aerostazioni verrà attuato in tutte le situazioni dove è fisicamente possibile risolvendo i punti critici con pareti in plexiglas o analoghi divisori. A bordo degli aeromobili, visto che ricambio e purificazione dell’aria sono assicurati ogni 2-4 minuti, la richiesta degli operatori è quella di garantire ove possibile sulla base del numero di passeggeri il distanziamento o in alternativa imporre l’utilizzo in ogni momento di dispositivi di protezione individuale adeguati da parte di tutti i passeggeri e del personale di bordo.

Quindi si punta ad effettuare il controllo della temperatura dei passeggeri in arrivo e in partenza nei terminal e a verificare i test immunologici prima dell’ingresso in aeroporto (compresa la possibilità per il passeggero di eseguirli fuori dal terminal in caso di impossibilità di eseguirlo precedentemente). Tutti, dai passeggeri agli accompagnatori agli operatori, dovranno poi obbligatoriamente utilizzare le mascherine nelle aerostazioni e negli aeroplani, il tutto accompagnato da piani di sanificazione e igienizzazione sia nelle aerostazioni sia nelle cabine passeggeri degli aerei. Infine si prevedono campagne di informazione destinate ai passeggeri per tutta la durata della crisi sanitaria, così da assicurare la massima consapevolezza delle misure di prevenzione del contagio da osservare durante il viaggio.

Per il settore degli aeroporti, che solo a marzo in Italia ha perso 11,5 milioni di passeggeri e messo in cassa integrazione 10 mila persone, le previsioni oggi sono nerissime. Lo stesso vale per le compagnie aeree e le imprese che assicurano le attività di supporto. Secondo le stime di Assoaeroporti rispetto ai 200 milioni di passeggeri preventivati per quest’anno prima che esplodesse la Covid-19 se ne perderanno circa 120 milioni, con 1,6 miliardi di fatturato in meno. In tutti gli scali italiani l’attività oggi è ridotta al lumicino, compreso Fiumicino, il principale scalo del Paese, dove il traffico è calato del 95% e dai 1000 movimenti di un anno fa si è passati a 70-80, coi passeggeri in transito ogni giorno scesi da una media di 110-120mila ad appena 3mila.

Per questo gli operatori del settore lanciano un appello al governo: «La fase di ripartenza dei collegamenti aerei necessita di misure operative chiare, applicate uniformemente a livello nazionale e internazionale, che assicurino la massima sicurezza sanitaria, assieme a una veloce ripresa del trasporto aereo, che permetta al comparto di rimanere competitivo dal punto di vista della mobilità interna e internazionale, e al Paese più in generale di evitare un gap difficile poi da colmare». —

LA STAMPA

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