Comunicato Stampa: Patrimonio immobiliare – varato Piano straordinario di vendite

Vendita di immobili in disuso

Una serie di edifici di proprietà della Provincia sono attualmente vuoti o in disuso e necessiterebbero di interventi di risanamento che comporterebbero oneri eccessivi. Per questa ragione, l’intenzione è di porli in vendita. Si tratta del complesso Josefsberg a Lagundo, dell’ex rifugio Città di Milano a Solda, dell’ex casa ANAS a Mezzavia (Sarentino), della villa Delugg al Renon, dell’ex colonia estiva Drei Brunnen a Trafoi e della casa dei minatori del Museo minerario Monteneve a Ridanna.

Vendita di edifici attualmente occupati

Prima di poter giungere alla vendita di una serie di immobili ancora occupati, è necessario individuare altre collocazioni per i servizi ancora presenti. Si parla anche di palazzi provinciali a Bolzano da dismettere per servizi destinati a trasferirsi, quali il palazzo provinciale di via C. Battisti 23 (Protezione civile-area funzionale Bacini montani) e il Plaza di via del Ronco 2 (Sovrintendenza scolastica italiana). Di possibile vendita si parla, tra l’altro, anche per i Bagni di San Isidoro a Campegno.

Permute: nuovi edifici da vendita vecchi

A queste vendite si aggiungono due permute in public private partnership PPP già avviate di vecchi immobili per la realizzazione di nuovi servizi, stimate in circa 17 milioni di euro. Entrambe le permute sono ubicate a Merano e riguardano la costruzione di uno studentato e di un centro lungodegenti.

Massimo Bessone

In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, l’anticipare le politiche economiche per persone ed imprese sono di rilevante importanza, seconde solo alla lotta al contenimento dell’epidemia. In quest’ottica la Giunta provinciale ed ogni singolo assessorato, come il mio, stanno portando avanti delle misure per poter dare un supporto a chi a fronte della pandemia potrà andare incontro ad una crisi economica. Per questo motivo non bisogna stare in una posizione d’attesa, ma rimboccarsi immediatamente le maniche,” dichiara l’Assessore all’Edilizia ed al Patrimonio Massimo Bessone.

Vista l’impossibilità del sedersi ad un tavolo, l’assessore ha ritenuto opportuno via, via confrontarsi con le parti sociali, usufruendo dei nuovi strumenti di videocomunicazione.

Ieri, appunto, in una teleconferenza si sono confrontati l’Assessore Massimo Bessone, insieme al suo staff di collaboratori, ovvero il Capo Dipartimento Dott. Paolo Montagner, l’Ingegnere Davide Gemmellaro ed il Dott. Luca Cardinali, con i rappresentanti dell’APA – Confartigianato Imprese ovvero il Presidente Martin Haller, i due Vicepresidenti Hannes Mussak e Giorgio Bergamo nonché il direttore Thomas Pardeller sui temi che riguardano le imprese edili, che a causa delle direttive sulla pandemia del Coronavirus hanno dovuto sospendere i lavori e chiudere i cantieri.

“Avremo bisogno di adottare delle misure economiche e funzionali a sostegno delle imprese, dei loro dipendenti e delle loro famiglie non solo durante questa fase di stallo delle attività lavorative, ma anche pensando al periodo post-pandemia che ci metterà di fronte a nuove sfide. Insieme ai miei collaboratori ci siamo attivati in questi giorni per elaborare delle misure da poter mettere in atto a breve termine con il mio Assessorato e delle altre misure, invece, per le quali coinvolgeremo l’Agenzia provinciale dei Contratti Pubblici (ACP), che presenterò in giunta e che necessitano di modifiche di legge ovvero di misure a medio-lungo termine. Si tratta di una corsa contro il tempo. Prima ci attiviamo per rendere possibile l’applicazione di queste misure, meglio saremo pronti al periodo del dopo-Coronavirus,” dichiara l’Assessore Bessone.

Tra le tante misure messe in campo, l’Assessorato intende dare priorità alle gare per i lavori con importi fino a 2 milioni di euro, coinvolgendo le imprese locali e contabilizzando tutti i lavori eseguiti fino al giorno della chiusura obbligatoria dei cantieri per poter fatturare alle imprese il materiale ed i lavori eseguiti fino a quel giorno.

“Anche la semplificazione burocratica ha la sua importanza. Con il CNA avevamo già discusso, anche, la possibilità di creare una piattaforma telematica, sulla quale le imprese possano caricare i documenti necessari per tutti gli appalti. In questo modo, ciascuna impresa eviterebbe di dover produrre la stessa documentazione a tutte le stazioni appaltanti ogni qual volta partecipa ad una gara pubblica. In tempi come questi e per il futuro è importante sburocratizzare il più possibile. Abbiamo condiviso questa idea anche con l’APA. Crediamo che sia, inoltre, opportuno elevare le soglie per le procedure negoziate per i lavori e quelle per gli affidamenti diretti ai professionisti, al fine di poter dare in tempi più rapidi gli incarichi e semplificare le procedure. Per queste proposte dovremo però confrontarci prima con l’ACP, in quanto ci sarà bisogno di modificare la normativa in materia di contratti pubblici ora in vigore,“ conclude Bessone.     

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