Televisori e decoder, ecco il bonus di Natale: “Al via dal 18 dicembre”

All’Agenzie delle entrate. Il negoziante introdurrà il codice fiscale dell’acquirente nel sito dell’Agenzia delle entrate, in modo da avere l’ok alla concessione del bonus. All’Agenzia delle entrate comunicherà anche gli estremi del documento di identità del compratore e i dati identificativi del prodotto (in modo da verificarne l’idoneità). A sua volta il negoziante recupererà lo sconto sotto forma di credito d’imposta alla prima dichiarazione fiscale utile (con l’F24). Il ministero dello Sviluppo preciserà entro un mese le modalità di recupero per i venditori di altri Paesi dell’Unione Europea, inclusi quelli che commerciano via web.

Alt ai truffatori. Agenzia delle entrate, Guardia di Finanza e Inps daranno la caccia a chi presenterà fase dichiarazioni incamerando lo sconto senza averne diritto. Chi sarà scoperto dovrà intanto restituire il bonus. 

Che cosa comprare. Per ricevere il nuovo segnale irradiato in Dvb-T2, bisognerà comprare televisori che siano compatibili con questa nuova tecnologia di trasporto del segnale tv. Non solo. Il televisore va bene se è capace di gestire il sistema di codifica HEVC Main 10 (esplicitamente citato dal decreto). Spiegheremo tra poco il perché.

Quando parte il bonus. Si parte dal 18 dicembre del 2019, dunque a ridosso del prossimo Natale. Il contributo resterà in piedi fino al dicembre del 2022. I finanziamenti pubblici sono pari a 25 milioni per il 2019, a 76 milioni per il 2020, a 25 milioni per il 2021, a 25 milioni per il 2022. Parliamo, dunque, di 151 milioni in quattro anni. Una cifra non enorme. Il governo Conte, però, potrebbe stanziare somme ulteriori con le prossime leggi di Bilancio.

Pubblicità. Il ministero dello Sviluppo Economico avrà a disposizione un budget di 15 milioni di euro – sempre dal 2019 al 2022 – per informare le famiglie dell’esistenza del bonus e della modalità di erogazione. Saranno istituiti, per dare informazioni, anche dei call center gratuiti.

Scadenze reali. Le emittenti televisive (come Rai, Mediaset, la7 o le locali) trasmetteranno i loro canali con lo standard Dvb-T2 a partire dal 30 giugno 2022. Ma la prima scadenza importante, in realtà, è più vicina. Già a partire dal primo settembre 2021, le emittenti manderanno in soffitta un vecchio sistema di codifica del segnale che gli esperti chiamano MPEG-2. Che cosa significa questo, in concreto? Significa che tutti i canali televisivi saranno irradiati in alta definizione. Quindi, da settembre 2021, saranno in grado di ricevere i canali solo quei televisori adatti alla ricezione dell’alta definizione.

LA VIDEOSCHEDA PER CAPIRE MEGLIO

Come verifico se il mio televisore va cambiato. Fin dal 2017, i negozianti sono obbligati a vendere televisori capaci di ricevere i canali irradiati in Dvb-T2. Dal 2017 a oggi, si stima che siano stati già venduti 10 milioni di apparecchi tv che non avranno problemi alla ricezione del Dvb-T2. Tra uffici, alberghi, case e seconde case, si calcola però che ci siano ancora almeno 30 milioni di apparecchi tv che dovranno essere cambiati. Ora le principali emittenti sono intenzionate a mettere in onda due canali test, che saranno probabilmente ai numeri 100 e 200 del telecomando. Grazie a questi canali test, saremo in grado di verificare se il nostro apparecchio va bene e funzionerà anche nella stagione del Dvb-T2.

I TEMPI DI RICAMBIO DEI TV (FONDAZIONE BORDONI) 

I TEMPI DI RICAMBIO DEI TV (FONDAZIONE BORDONI) 
I canali test saranno in Dvb-T2? Probabilmente saranno trasmessi con uno standard (HEVC Main 10) coerente con il Dvb-T2. Quindi il test di verifica che faremo sarà probante. Ci dirà, in altre parole, se il nostro televisore è adatto anche per il Dvb-T2.

Quanto costa un televisore Dvb-T2. Secondo il sito Dday.it, i grandi produttori mondiali stanno producendo ormai apparecchi che partono da dimensioni medie. Parliamo di televisori che sono grandi almeno 32 pollici. Questi televisori da 32 pollici non hanno prezzi proibitivi, ma non sono neanche regalati: partiamo da 199 euro. Invece produttori meno blasonati – soprattutto cinesi – lavorano ad apparecchi più piccoli (di 22 o 24 pollici, adatti alla cameretta dei ragazzi oppure alla cucina). Dovrebbero costare meno, a partire dai 99 euro.

Quanto costa un decoder Dvb-T2. Per vedere il nuovo digitale terrestre (Dvb-T2), possiamo conservare il vecchio televisore e agganciare un piccolo decoder. Decoder che costano poco, certamente meno dei 50 euro del bonus.

Televisori e decoder, ecco il bonus di Natale: Al via dal 18 dicembre

Alternativa satellite. Se non voglio comprare il televisore per il Dvb-T2, se non voglio comprare il decoder per il Dvb-T2, l’alternativa è il satellite gratuito. In questo caso, dovrò comprare il decoder TivùSat (messo in campo dalla società che ha Rai e Mediaset come soci fondatori). Al momento, TivùSat ha 3 milioni e mezzo di tessere attive. Questo decoder TivùSat costa non poco. Servono almeno 120 euro. Ma anche questo decoder TivùSat potrà essere acquistato con il bonus di 50 euro (il decreto cita il satellite e il cavo come tecnologie ammesse al contributo).

Vantaggi di TivùSat. Questa piattaforma ha 5 canali trasmessi in 4K. Uno di questi – sperimentale – è della Rai (visibile da luglio). Sempre la Rai – a partire dal 2020 – porterà su TivùSat tutti i 23 canali regionali della TgR. TivùSat ha già una quarantina di canali in alta definizione. E ci sono anche canali esteri. Ovviamente serve, insieme al decoder, anche la parabola. Su TivùSat non si vedono tutte le emittenti locali, e questa è una controindicazione.

App e Sky. Qualcuno – se dotato di una connessione Internet a banda larghissima – potrebbe tentare di guardare i canali tv attraverso le app delle emittenti (come RaiPlay per Rai o MediasetPlay per Mediaset), driblando il problema del passaggio al Dvb-T2. Il decoder SkyQ di Sky infine è già pronto alla ricezione del digitale terrestre di generazione Dvb-T2.

REP.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.