La destra battezza la leadership di Salvini

Per vincere deve tornare indietro Matteo Salvini. E rispolverare la vecchia coalizione targata 1994. Allora bisogna dirlo: trionfa, ma arretra. Trionfa, ma si decompone il modello del salvinismo dei “pieni poteri”. E allora quando scoccano le 17 e 44 e partono le note di Notti Magiche, colonna sonora cult dell’estate italiana dei mondiali di calcio targati 1990 e Totò Schillaci, il Capitano leghista si getta in mezzo alla folla e ne esce da trionfatore (“Pazzesco, pazzesco…”, gioirà con i cronisti”) da capo della coalizione, ma soprattutto da unico e vero avversario del governo giallorosso; ecco, un attimo dopo, finita la sbornia, nella war room del Capitano della Lega tirano un sospiro di sollievo, ma la traversata nel deserto è ancora lunga, lunghissima. Perché sarà pure una vittoria quella di oggi di Matteo Salvini che è riuscito a riempire una piazza non facile, storicamente di sinistra, come quella di San Giovanni.”La piazza di Lama e della Cgil, oggi è la nostra”, scolpirà dal palco. In queste ore si sprecano i numeri, 100, 200 mila persone. Si fanno già i raffronti con il 2006 quando Silvio Berlusconi e appunto la coalizione, composta all’epoca dai centristi dell’Udc, da Alleanza Nazionale e alla Lega, portarono a piazza San Giovanni due milioni di persone per dare la spallata al governo presieduto dal professore Romano Prodi. Di lì a poco, il centrodestra tornò al governo nel 2008 con “la maggioranza più ampia della storia della Repubblica italiana”, disse il Cavaliere.

VIDEO – Salvini ringrazia Berlusconi e Meloni: ‘Insieme si vince’ (di L. Perotta)

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