Scontro Salvini – Toninelli sulla Tav. Il leghista: “Non farla costerebbe 24 miliardi”. La replica: “I nostri conti non corrispondono”

di MARIACHIARA GIACOSA

È ormai anche una guerra di numeri quella tra Lega e 5stelle sulla Tav. Non solo diverse posizioni sul completamento della linea alta velocità tra Italia e Francia ma battaglia a colpi di dossier e contro dossier. Quello nelle mani del viceministro Matteo Salvini è stato elaborato da alcuni docenti della Bocconi che hanno attinto ai documenti prodotti dall’Osservatorio guidato da Paolo Foietta e dal suo team di cui facevano  parte Roberto Zucchetti e Lanfranco Senn e Andrea Boitani, e che sostengono tra l’altro che abbandonare il progetto della Torino – Lione ci costerebbe ben 24 miliardi  è già finito nel mirino del partner di governo. 

È in particolare il ministro Danilo Toninelli, che ormai da venti giorni conserva nei cassetti del ministero l’analisi costi benefici, ad attaccare il Carroccio sui numeri. “I conti” sulla Tav “che ha fatto Salvini, quando ci prenderemo un caffe’, glieli chiedero’ anch’io perche’ non corrispondono a quelli effettivi” ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti a Mattinocinque parlando della Tav.” Mi sono rotto le scatole di sentirmi dire che io e il M5S blocchiamo i cantieri. Non abbiamo bloccato nessun cantiere”, aggiunge. “Stiamo valutando l’analisi costi/benefici. Con Salvini ho ottimi rapporti, ci metteremo a tavolino e prenderemo una decisione”, spiega. Rispetto alla conclusione dell’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione “prima di renderla pubblica”, rimarca Toninelli, “poiché si tratta di un trattato internazionale italo-francese, sarà condivisa” con la ministra francese e la commissaria Ue. “Chiunque può parlare, ma prima di tutto parlano i numeri”.

Peccato però che i numeri dicano cose diverse. Il documento ottenuto dalla Lega si concentra sui costi dello stop, diretti e indiretti e sui benefici di breve e di lungo periodo. La prima differenza rispetto alle indiscrezioni circolate sul dossier del ministero delle infrastrutture messo a punto dal professor Marco Ponti e dal suo team accusato di essere filo No Tav, riguarda il costo dell’opera. Non i 20 miliardi sbandierato da Movimento 5 stelle ma 8,6  miliardi necessari per il tunnel, 14 per l’intera opera di cui 4,6 a carico dell’Italia, come per altro sostiene da tempo l’Osservatorio di Foietta.  Il documento affronta anche i costi dello stop, al di là delle penali e delle sanzioni europee. Già nel 2014 il Centro di Economia regionale, dei trasporti e del turismo della Bocconi, stimava in 20,3 miliardi i mancati benefici socio-economici dovuti al blocco temporaneo o definitivo dei cantieri. Non solo: anche solo chiudere i cantieri aperti avrà un costo. 

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