La lunga paralisi del nostro Paese

di Gian Antonio Stella

«È un dossier all’attenzione del governo. Ci siamo riservati di approfondire quanto prima». Sono passate solo un paio di settimane da quando Giuseppe Conte, l’«andreottiano del cambiamento», prese solennemente quel vago impegno sull’autonomia delle tre regioni che attendono di ricevere la gestione d’una serie di materie. Eppure, ad ascoltare le fibrillazioni all’interno dei leghisti, in particolare quelli che detengono il nocciolo duro del partito, i lombardi e i veneti, pare passato un secolo.

Lo riconosce, sia pure pesando le parole per non dar fuoco al pagliaio (la sua «bio» su WhatsApp è: «S’io fossi foco, arderei lo mondo») la stessa ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani: «La prima domanda che mi fanno è sempre: allora, l’autonomia? La spinta è fortissima». L’ha detto e ripetuto anche l’altro giorno in Piazza del Popolo: «A quei milioni di veneti e lombardi che hanno chiesto l’autonomia bisogna dare una risposta. Sul mio tavolo ci sono ben 8 Regioni che hanno chiesto l’autonomia. E queste sono risposte che la politica e il governo devono dare. A un anno dal referendum noi i dossier li abbiamo aperti, noi le proposte le abbiamo fatte…». Ma?

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.