Elezioni provinciali Trento e Bolzano 2018, a che ora si vota. Candidati e liste

Trento – Domani, domenica 21 ottobre, 800mila cittadini sono chiamati alle urne per le elezioni provinciali di Trento e Bolzano. I 70 consiglieri eletti complessivamente andranno a formare il parlamentino regionale, che dovrà eleggere il presidente della Regione che per la prima parte della legislatura di 5 anni sarà scelto tra i consiglieri di lingua italiana, per la seconda metà, tra quelli di lingua tedesca.

Nella regione a statuto speciale si terranno due voti distinti con sistemi elettorali e candidati diversi. Tempistiche differenti anche per lo spoglio. In Alto Adige, dove i seggi si apriranno alle 7, inizierà la sera stessa del voto, dopo la chiusura prevista alle 21. In Trentino, invece, dove le urne apriranno alle 6 e saranno aperte fino alle 22, sarà rimandato al giorno dopo.

Nella provincia di Trento il presidente dell’ente provinciale viene eletto in modo diretto con liste che possono dare vita a coalizioni. Ogni elettore può votare un singolo partito collegato ad un candidato presidente, indicando la preferenza per massimo tre consiglieri. Per il più votato scatta un premio di maggioranza pari a 18 seggi su 35. Se invece ‘incassa’ almeno il 40% dei voti, il premio è di 21 seggi su 35. Un seggio è riservato alla minoranza ladina.

Il voto in Trentino potrebbe profilarsi come il primo test per il governo nazionale lega-stellato, alle prese in queste ore con lo scontro sulla pace fiscale. Nel 2013 il centrosinistra vide il proprio candidato Ugo Rossi ottenere il 58,12% dei voti, sostenuto da Pd Partito autonomista trentino tirolese (Patt), Unione per il Trentino con Dellai, Verdi, Italia dei Valori, Unione Autonomista Ladina e Riformisti per l’Autonomia.

Al voto di domenica il centrosinistra però si presenta diviso in Trentino, una delle restanti roccaforti della sinistra, dove la Margherita è nata con Lorenzo Dellai. Il Pd infatti ha detto no alla ricandidatura del presidente uscente Ugo Rossi, che compete comunque per il Patt. I dem si presenteranno con Unione per il Trentino e Futura 2018: il candidato è l’ex senatore del Pd Giorgio Tonini. Anche Liberi e Uguali corre alle amministrative, candidando Antonella Valer con l’appoggio di L’Altro Trentino a Sinistra con nomi in lista in arrivo da società civile, Rifondazione, Potere al Popolo.

Il centrodestra si è ritrovato unito nella candidatura del leghista Maurizio Fugatti sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UdC-Centro Popolare, Progetto Trentino, Agire, Civica Trentina, Associazione Fassa e Autonomisti Popolari. La candidatura del leghista Fugatti potrebbe restituire la fotografia dello schema ambivalente di un Carroccio che a Roma è socio di governo dei cinque stelle e in periferia è con il centrodestra.

Per il M5s è stato scelto Filippo Degasperi, già candidato presidente nel 2013 quando i 5 stelle ottennero il 5,72%. In lizza anche CasaPound con Filippo Castaldini.

In provincia di Bolzano il sistema elettorale invece non contempla alleanze pre voto: si corre da soli in un sistema proporzionale puro. Sono 14 le liste presenti al voto di domenica: Team Köllensperger; Süd-Tiroler Freiheit; Die Freiheitlichen; Bürgerunion für Südtirol; Forza Italia; Svp Südtiroler Volkspartei; Noi Alto Adige Südtirol; Verdi – Grüne – Verc; Vereinte Linke Sinistra unita; L’Alto Adige nel cuore Fratelli d’Italia uniti; Lega; Pd Partito Democratico – Demokratische Partei; CasaPound Italia; M5S. Cinque anni fa la Svp vinse con il 45,7% dei voti. Non disponendo della maggioranza assoluta fece una alleanza col Pd che ha sorretto il quinquennio del presidente Arno Kompatscher. Oggi però Lega e Fi appaiono più temibili nella competizione elettorale alto atesina.

QN.NET

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