Migranti, la Francia risponde a Salvini: “A Claviere respingimento concordato”

Roma, 20 ottobre 2018 – Dopo la denuncia di ieri via Facebook – col post del video della gendarmerie francese che scarica tre migranti a Claviere e se ne va – il ministro dell’interno Matteo Salvini alza la voce contro la Francia e chiede a Juncker una ‘risposta ferma’. Dal canto suo i cugini d’Oltralpe non sembrano voler scendere nell’agone: Macron tace, e la  prefettura delle Hautes-Alpes si limita a una nota in cui spiega come sono andate le cose dal suo punto di vista. Secondo i francesi si è trattato di un ‘respingimento concordato’. Come dire, tanto rumore per nulla.

LA VERSIONE FRANCESE – Il video diffuso da Salvini, secondo i francesi, mostra “un respingimento fatto da un mezzo della polizia di frontiera francese di tre migranti esattamente alla demarcazione del confine franco-italiano, come si vede dal cartello”, ha precisato la prefettura francese del dipartimento delle Alte Alpi, in risposta alla denuncia del vicepremier italiano. “A differenza dell’incidente occorso il 12 ottobre, per il quale è stata data una spiegazione, questo video mostra una procedura di non ammissione al confine secondo la pratica concordata tra la polizia francese e la polizia italiana così come prevede la legge europea”, si legge ancora nella nota.

La prefettura ha precisato che il commissariato di Bardonecchia era stato “immediatamente informato” del rifiuto di ingresso dei tre sul territorio francese. “A differenza della pratica su altri segmenti del confine franco-italiano, la polizia italiana non è in grado di occuparsi delle persone non ammesse, così le forze di sicurezza francesi accompagnano queste persone al punto di rilascio visibile sul video, che è l’unica posizione sicura per immediata vicinanza alla linea di demarcazione del confine franco-italiano. Gli agenti di polizia francesi si assicurano sistematicamente che i non ammessi prendano il passaggio sicuro che porta alla località situata sul versante italiano. Queste informazioni possono essere verificate con le autorità di polizia italiane”, conclude la nota.

SALVINI – Il ministro dell’Interno, probabilmente prima di aver visto la nota della prefettura, stamattina ha fatto la voce grossa: “Chiedo a Junker, visto che siamo di prima mattina lo posso fare, di dare una risposta ferma a quella che è un’evidente presa in giro degli italiani e dei regolamenti europei”. E continua: “Non so quanti altri immigrati siano stati scaricati dai francesi stanotte sulle strade e nei boschi. Questa è una cosa surreale. che ci siano commissari europei che ci diano lezioni: ‘non dovete toccare la legge Fornero e dovete aprire porti e frontiere’, mentre la Francia continua imperterrita a scaricarci decine di immigrati dai furgoni della Gendarmerie senza che a Bruxelles nessuno apra bocca”.

CHIAMPARINO – Il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino non entra nei dettagli della risposta francese, ma attacca: “Al di là delle violazioni delle convenzioni tra gli Stati, mi indigna il comportamento dei gendarmi francesi, un atteggiamento che peraltro li accomuna all’attuale governo italiano: hanno davanti persone ma le trattano come merci. Anzi trattano i migranti come cani, che una volta venivano abbandonati in autostrada”.

TAJANI – Senza tenere conto della risposta francese, anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani si scaglia contro la gendarmerie: “Sono cose inaccettabili, la Francia non può pensare di avere a che fare con un Paese di serie B. C’è un po’ la mentalità da invasione napoleonica, queste cose non devono accadere più”, commenta.
E mette il carico:  “Come non mi è piaciuto l’atteggiamento che la Francia ha avuto sulla vicenda di Fincantieri. Purtroppo la Francia qualche volta compie azioni che portano le relazioni tra Paesi a secoli fa, questo non è positivo. Non abbiamo bisogno di invasioni napoleoniche in Italia, perché abbiamo visto come sono finite male. L’Europa deve essere Europa della collaborazione, non di chi cerca di sopraffare gli altri. Mi auguro che questo non accada più e che le relazioni tra Italia e Francia siano sempre più positive – ha concluso – e anche in Libia, dove serve che si parli con una voce unica per risolvere problema immigrazione e stabilità”.

QN.NET

 

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