Diciotti, dopo dieci giorni i migranti sbarcano dalla nave

Finita l’odissea dei migranti della Diciotti. E’ iniziato dopo mezzanotte per concludersi poco dopo lo sbarco dei 137 migranti, scesi uno dopo l’altro dalla nave della Guardia costiera, ormeggiata al porto di Catania per 5 giorni. Sul pattugliatore sono rimasti però dieci giorni. I primi a scendere sono stati 12 giovanissimi, che sono stati presi in consegna da personale della Croce Rossa italiana. Dopo le rapide procedure di fotosegnalamento e prima identificazione, i migranti sono stati fatti salire a bordo di tre pullman diretti verso l’hotspot di Messina.

Come in ostaggio, i migranti. Al centro di un braccio di ferro – e di un’aspra trattativa che ha visto l’Italia confrontarsi a muso duro con l’Europa – che si è risolto solo a tarda sera, e dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell’Interno Matteo Salvini, fermo nell’opporsi allo sbarco. Dalla sua ha il premier Giuseppe Conte. “A queste condizioni – il commento del presidente del consiglio – l’Italia non aderisce al bilancio dell’Unione che sottende una politica così incoerente sul piano sociale”.

Alla notizia dello sbarco, il commissario Ue alla migrazione Dimitri Avramopoulos ha dichiarato: “Accolgo con favore il fatto che sia stata trovata una soluzione e che i migranti a bordo della Diciotti siano in grado di sbarcare e ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno”, e questo “grazie alla solidarietà attraverso le frontiere e le comunità”, ma “non possiamo sempre aspettare per questo tipo di solidarietà basata sulla buona volontà, dobbiamo avere misure strutturali”.

Le operazioni si sono svolte con serenità, tra il sollievo dei migranti, delle forze dell’ordine, del personale di assistenza e dei 43 militari della Guardia costiera che hanno condiviso a bordo la sorte delle persone salvate dal mare.

REP.IT

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