Tav, è scontro istituzionale. Il Piemonte: irrinunciabile

andrea rossi
torino

Sergio Chiamparino, il presidente del Piemonte, è solito risolvere le questioni spinose con quelle sue battute, a metà tra il serio e l’ironico, vedi l’uscita di due giorni fa in Consiglio regionale: «Prima di bloccare la Tav devono passare sul mio corpo». Bene, sembra aver trovato nel neo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli un degno sparring partner. Nella sua prima visita ufficiale da ministro, a Torino per l’inaugurazione del Salone dell’auto, Toninelli ha replicato con una battuta altrettanto sferzante: «Gli direi di stare tranquillo: potrebbe non esserci mai, su quella linea, un treno che passa sul suo corpo».

 

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Eppure, dietro le schermaglie, è in atto una tensione sotterranea non indifferente. Seppur con toni molto più istituzionali di quelli utilizzati da Luigi Di Maio a Ivrea il 19 maggio scorso – «non si farà, convinceremo la Francia che è un’opera inutile» -, Toninelli ha confermato che la Torino-Lione da opera blindata, in fase di realizzazione e già in parte finanziata, è tornata in discussione. «Nel contratto di governo è indicata la rivalutazione di questo progetto», spiega. «Il mio obiettivo è analizzare costi e benefici di tutte le opere. Se necessarie dovranno essere finite, soprattutto se già iniziate. Altrimenti, dovremo valutare come agire sempre nell’interesse dei cittadini».

Parole che a Torino allarmano non poco chi pensa che l’alta velocità possa essere un volano per il territorio e assiste con terrore a quel che sta avvenendo: la Lega blinda le opere pubbliche in cantiere nelle regioni in cui è al governo, a cominciare da Lombardia e Veneto, mentre il Movimento 5 Stelle, che guida Torino, mette in discussione le infrastrutture piemontesi, Tav e Terzo Valico». Logico che Chiamparino alzi la voce, sapendo di contare sul sostegno oltre che del Pd, di tutte le categorie produttive, ma anche di Forza Italia, Fratelli d’Italia e della Lega almeno livello locale: «I piemontesi vogliono quest’opera», dice la senatrice leghista Marzia Casolati, eletta nel collegio che comprende la Valsusa contro il senatore No Tav del Movimento, Marco Scibona.

 

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«La Tav è fondamentale per aprire un passaggio a Nord-Ovest», insiste Chiamparino. «Sono già stati compiuti tutti gli atti necessari per fare partire i lavori. Un conto è la campagna elettorale, un conto è governare». Prossimo round, a Roma, quando ministro e governatore si vedranno per entrare nel dettaglio. A quel punto, messe da parte le battute, si farà sul serio.

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