La Campania è l’Ohio d’Italia. FI e M5S si giocano il futuro contendendosi pochi collegi

Amedeo La mattina
inviato a napoli

La battaglia finale tra centrodestra e M5S si gioca in Campania. In 10 collegi alla Camera e 5 al Senato si sta svolgendo una battaglia che per un pugno di voti potrebbe consentire a Berlusconi, Salvini, Meloni e ai centristi di Noi con l’Italia di avere una maggioranza parlamentare autosufficiente. Un centinaio di voti in più ai 5 Stelle in ognuno di questi collegi darebbe invece a quello di Di Maio la palma di primo partito: la base di partenza per ricevere da parte del Capo dello Stato l’incarico di formare un nuovo governo. Il paradosso dei paradossi è che Di Maio deve sperare che il Pd in questa regione crolli per beneficiare del travaso di consensi, mentre il centrodestra sta pregando San Gennaro affinché i Democratici tengano attorno al 22-25%.

 «La Campania è l’Ohio d’Italia – spiega l’onorevole Paolo Russo, grande conoscitore del territorio – ma il rischio è che il Pd in liquefazione scenda sotto il 20% e porti i grillini a oltre il 35%. Qui – aggiunge Russo – due su tre ex elettori dei Democratici oggi votano 5 Stelle. Il punto è che al Nord noi abbiamo un alleato, la Lega, molto forte. Al Sud invece la massa d’urto elettorale è soprattutto Forza Italia. Così i grillini spadroneggiano in Puglia, in Abruzzo, in Calabria, in Sicilia. In Campania noi teniamo botta. Solo adesso molti nostri portatori di voti, professionisti, amministratori e militanti si sono svegliati. Finora la campagna elettorale non era stata percepita».

 

E infatti gli azzurri e gli alleati, in queste ultimissime giornate, stanno cercando di recuperare terreno, con un certo affanno. I sondaggi più recenti, che non si possono pubblicare, raccontano che i grillini sarebbero a un passo dall’aggiudicarsi quei collegi di frontiera in bilico. Sono in vantaggio a Napoli, città che elegge 4 deputati e 2 senatori, proprio dove il Pd crolla. Non sfondano invece a Salerno dove il governatore De Luca tiene in piedi l’ultima diga di contenimento dell’«onda anomala» grillina. Ma già appena sposti lo zoom nell’entroterra di Salerno, nell’agro nocerino-sarnese, il centrodestra deve vedersela con i candidati di Di Maio che registrano un vantaggio di 2-3 punti. Nel Nolano, alle porte di Napoli, la coalizione guidata da Forza Italia allunga il vantaggio, così come nella zona di Caserta e Benevento.

 

Si tratta di vantaggi concentrati soprattutto nelle province, nei piccoli comuni. Ma nessuno nel partito di Berlusconi dorme sonni tranquilli. E fanno il tifo per il Pd e la tenuta dei candidati Dem per coprirsi il fianco dalle slavine che andrebbero ad alimentare il fiume M5S. Dice Mara Carfagna: «In molti collegi veramente ce la giochiamo sul filo dei cento voti. Il Pd poi si è dissolto e ha fatto scelte incredibili. Nel Cilento, per la Camera, hanno candidato l’“uomo delle fritture”, Franco Alfieri, quello che De Luca invitava a fare tanti incontri elettorali a base di fritture di pesce e clientelismo. Noi abbiamo candidato una docente di procedura penale, la professoressa Marzia Ferraioli, mentre i 5 Stelle hanno messo in campo Alessia D’Alessandro che Di Maio ha spacciato per consulente economica della Cdu, il partito della cancelliera Angela Merkel. Una vera bufala – precisa Carfagna – ma il voto ai 5 Stelle viaggia attraverso canali, emozioni e logiche che vanno oltre le classiche campagne elettorali».

 

Forza Italia e gli alleati, che non portano grossi numeri, di fatto inseguono in questa regione che, come l’Ohio negli Stati Uniti, può far pendere il risultato nazionale da una parte o dall’altra. Guarda caso dalla Campania possono arrivare quei dieci deputati e cinque senatori in più che in questo momento mancano al centrodestra per non avere la necessità di fare campagna acquisti in Parlamento. Di Maio è convinto di sbarrare ai principali avversari l’ultimo miglio, ma Berlusconi sta facendo di tutto per non farsi fregare. Non è andato a Napoli in questi giorni perché non ha ritenuto utile parlare in una sala dove sono già tutti convinti. Ai dirigenti di Forza Italia ha spiegato che la sua presenza in tv vale molto di più. «È come potete vedere – ha spiegato – il mio messaggio è prevalentemente concentrato ad aiutarvi nella battaglia». Promesse di condoni fiscali ed edilizi in effetti hanno molta presa in Campania. E non solo, per la verità, ma «l’anziano usato e garantito», come si è definito lo stesso Cavaliere, da quelle parti ha ripreso macinare voti. Gli basteranno?

LA STAMPA

 

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