Il tormento della Carige: salta il consorzio di garanzia sull’aumento Consob sospende i titoli

Salta la costituzione del Consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da 560 milioni di euro di Carige. Lo annuncia il gruppo che ha convocato per le 9.30 di questa mattina un consiglio di amministrazione straordinario per «informare consiglieri e sindaci della situazione e valutare i prossimi passi». L’amministratore delegato «verificherà nelle prossime ore l’esistenza dei presupposti per il proseguimento del piano di risanamento della Banca e per una eventuale proroga dei termini dell’operazione di aumento di capitale». Intanto, come successo con Mps lo scorso 23 dicembre, Consob sospende dalle negoziazioni in borsa i titoli Carige, «in quanto l’attuale contesto informativo non garantisce la trasparenza, l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori, in ragione dell’incertezza in merito all’operazione di aumento di capitale e alle eventuali iniziative in corso da parte della Banca e delle competenti autorità per la vigilanza prudenziale».

Sul tavolo del consiglio riunito ieri per decidere il prezzo dell’emissione delle azioni dell’aumento c’era la proposta di applicare uno sconto a partire dal 40%. Non era stata una decisione facile, presa sotto l’ombra dei tonfi in Borsa degli ultimi tre giorni (-11,10% ieri). Il consiglio avrebbe voluto rinviare la comunicazione delle proprie decisioni a questa mattina ma è intervenuta la vigilanza della Consob imponendo di comunicare quanto deliberato entro la mezzanotte. Evidentemente il cda temeva che la pubblicità del prezzo delle azioni non fosse sufficiente a frenare le turbolenze del titolo.

Quella varata ieri doveva essere un’operazione vitale per la banca come non ha nascosto l’ad Paolo Fiorentino che ha parlato di «continuità aziendale a rischio» se tutti i tasselli del piano di patrimonializzazione non fossero andati al loro posto. Fino ad oggi i piccoli azionisti pur fra mille (giuste) proteste per l’erosione del loro investimento hanno sostenuto la banca e il management si aspetta che non manchino all’appuntamento.

I principali azionisti — Malacalza Investimenti e Compania Financera Staralone che fa capo al finanziere Gabriele Volpi rispettivamente con il 17,6 e il 6% — hanno dichiarato che sottoscriveranno la propria quota il primo anche incrementandola con la disponibilità ad intervenire sull’eventuale inoptato in supporto al consorzio di garanzia. Anche l’operatore portuale Aldo Spinelli (ha l’1,6%) ha detto che sosterrà l’aumento e ha dichiarato che «ci sono nuovi gruppi che potrebbero sottoscrivere». Sarà il momento della verità anche per le dichiarazioni più o meno sfumate di «simpatia» per Carige ad esempio di Unipol che, dopo la conversioni dei bond subordinati, potrebbe decidere di partecipare all’aumento.

CORRIERE.IT

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