Brexit, Ue boccia lʼandamento dei negoziati: “Progressi insufficienti”

“Progressi insufficienti”. Con questo giudizio il parlamento europeo boccia l’andamento dei negoziati sulla Brexit, con una risoluzione approvata a larghissima maggioranza dall’aula della plenaria di Strasburgo: 557 i voti a favore, 92 contrari e 29 astenuti. Intanto Theresa May ha riaffermato che il suo governo è unito nei negoziati sulla Brexit, nonostante le posizioni divergenti espresse da alcuni ministri, tra cui Boris Johnson.

In una risoluzione adottata a grande maggioranza, i deputati a Strasburgo hanno chiesto agli Stati membri dell’Ue di “decidere di rinviare la loro valutazione che punta a determinare se i progressi compiuti sono sufficienti” al loro prossimo vertice a Bruxelles il 19 e 20 ottobre.

Secondo la risoluzione, il Parlamento europeo “è dell’avviso che il quarto ciclo di negoziati”, tenutosi dal 25 al 28 settembre, non abbia ancora permesso progressi sufficienti sui diritti dei cittadini, l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, e su una soluzione riguardo agli impegni finanziari del Regno unito”.

Bruxelles stima i costi della Brexit tra 60 e 100 miliardi di euro. “Non si tratta di un riscatto, di un biglietto d’uscita, ma solo del fatto che vi chiediamo di saldare i vostri conti, né più né meno”, ha rilanciato il negoziatore dell’Ue Barnier. “Abbiamo bisogno di fiducia per una relazione duratura in futuro. La chiave di questa fiducia eè che voi accettiate obiettivamente di saldare i vostri conti”, ha insistito Barnier.

Barnier: “Non ci sarà né vendetta né punizione” – “Non posso accettare le parole vendetta e punizione, non le troverete mai nella mia attitudine e nel mio spirito nei confronti del Regno Unito”, ha proseguito il negoziatore dell’Ue per la Brexit. “Non c’è un ricatto – ha aggiunto -, si tratta solo di saldare i conti”.

May: “Johnson? Governo unito, bene diversità di voci” – Theresa May ha riaffermato che il suo governo è unito nei negoziati sulla Brexit, nonostante le posizioni divergenti espresse da alcuni ministri. May ha negato che sia il ministro degli Esteri Boris Johnson, che negli ultimi giorni ha preso le distanze dalla linea ufficiale, a guidare il processo negoziale. “Tutti sanno che la posizione del governo è quella che ho espresso nel discorso a Firenze lo scorso 22 settembre – ha detto May -. Siamo uniti intorno a questa visione: in futuro avremo una relazione profonda e speciale con l’Europa”. Quando le è stato chiesto perché non espella Johnson dal governo, la premier ha risposto di “aver scelto lei stessa l’esecutivo” e di apprezzare “una diversità di voci”.

Verhofstadt: “Molto preoccupati per i diritti dei cittadini” – “Non sono stati fatti progressi sufficienti. Soprattutto per quanto riguarda i diritti dei cittadini, siamo molto preoccupati”. Così Guy Verhofstadt, coordinatore del Parlamento europeo per la Brexit, dopo l’approvazione della risoluzione che definisce insufficienti i progressi ottenuti finora nei negoziati. “La proposta da parte nostra per risolvere questo problema è semplice: lasciare che i cittadini dell’Ue conservino i diritti dei quali godono ora nel Regno Unito e facciamo esattamente lo stesso per i cittadini britannici che vivono nel continente. Mi chiedo addirittura perché stiamo ancora discutendo di ciò? Questo problema potrebbe e dovrebbe essere concluso immediatamente”.

TGCOM

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