Gentiloni-Serraj firmano memorandum su migranti. Tusk: “Chiudere rotta da Libia a Italia”

Gentiloni-Serraj firmano memorandum su migranti. Tusk: "Chiudere rotta da Libia a Italia"

ROMA –  Sviluppo, contrasto all’immigrazione illegale, traffico di esseri umani, contrabbando e rafforzamento della sicurezza delle frontiere. Sono i punti chiave dell’accordo siglato oggi pomeriggio a palazzo Chigi dal premier Paolo Gentiloni e  il premier libico Fayez al Serraj.

IL TESTO DEL DOCUMENTO

Il documento, composto da otto articoli, prevede, da parte del nostro Paese l’impegno a sostenere e finanziare programmi di crescita nelle regioni colpite dal fenomeno dell’immigrazione illegale in diversi settorie e a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’irregolarità. Dal canto suo, la Libia si impegna ad arginare i flussi clandestini.

“Oggi è una giornata importante nei rapporti tra l’Italia e la Libia. Innanzitutto perché si conferma un’amicizia, una collaborazione che già si è manifestata in questi mesi attraverso l’impegno del governo italiano in diversi fronti”, ha detto il premier

“Deve essere chiaro che il memorandum che abbiamo firmato riguarda il nostro impegno per rafforzare le istituzioni libiche nel contrasto all’immigrazione clandestina. Parliamo ad esempio di polizia di frontiera, questo è solo un pezzo del progetto che dobbiamo sviluppare”. Ma, ha sottolineato il numero uno di Palazzo Chigi, la firma è “un pezzo del progetto che dobbiamo sviluppare. Ne parleremo domani a Malta. Sappiamo che se vogliamo dare forza e gambe” a questo progetto, “serve un impegno economico dell’Unione europea: l’Italia lo ha già fatto” con fondi già destinati.

In serata Paolo Gentiloni è stato chiamato al telefono da Malta dai vertici dell’Ue che si sono voluti congratulare con lui per l’accordo. Il presidente del Consiglio italiano ha ricevuto la telefonata di Joseph Muscat, primo ministro di Malta e presidente di turno dell’Ue, Jean Claude Juncker, presidente della Commissione, Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue e Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento.

La firma del documento arriva al termine di una giornata durante la quale anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, al termine di un incontro a Bruxelles con il primo ministro libico, aveva mostrato di non avere dubbi: chiudere la rotta migratoria dalla Libia all’Italia si può. E anzi, secondo Donald Tusk, si deve. “Il flusso di migranti dalla Libia all’Europa non è sostenibile. L’Europa ha dimostrato di essere in grado di chiudere le rotte di migrazione illegale, come ha fatto nel Mediterraneo Orientale. Abbiamo discusso di questo esempio: ora è tempo di chiudere la rotta dalla Libia all’Italia”.

Nel 2016 hanno attraversato il Canale di Sicilia 181mila migranti, la maggior parte diretti verso l’Italia dove si è registrato un aumento degli sbarchi del 18% rispetto al 2015. Il 90% dei barconi è partito dalla Libia su una rotta che da inizio decennio ha visto morire in mare 13 mila persone.

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L’Europa scalda i motori perché proprio per domani a Malta è attesa la dichiarazione politica con la quale i leader europei proveranno finalmente ad aiutare l’Italia nella crisi dei migranti che la investe dal 2014.

“Ne ho parlato a lungo con il primo ministro italiano Paolo Gentiloni”, ha detto il presidente chiamando in causa il governo italiano, “e il piano è alla nostra portata. Quello di cui abbiamo bisogno è la piena determinazione a farlo”, sostiene Tusk poco dopo aver incontrato il premier libico Fayez al Sarraj a Bruxelles. Poi l’annuncio: domani a Malta “proporremo misure operative per rafforzare il nostro lavoro e gestire meglio le rotte migratorie”.

REP.IT

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