Le lacrime di Paola Egonu: “Mi chiedono ancora perché sono italiana, è intollerabile”

Angelo Di Marino

INVIATO a APELDOOM. Finisce in lacrime il Mondiale di Paola Egonu. La migliore pallavolista del pianeta ha gli occhi lucidi prima di mettere al collo la medaglia di bronzo. «Mi chiedono perché sono italiana”: questo l’urlo sotto voce di una campionessa stanca. Perché si può essere stanchi anche a soli 23 anni, l’età di questa ragazza italiana che qualcuno ancora prende di mira. Il tutto racchiuso in un video di pochi secondi che fa il giro della rete con la velocità della luce. Per lei la solidarietà di tutto il mondo dello sport, a partire dalla Federvolley.

Volley, le lacrime di Paola Egonu: “È la mia ultima partita in Nazionale. Mi hanno chiesto perché sono italiana”

Ma gli occhi non mentono mai e quelli di Paola vorrebbero guardare un orizzonte migliore, senza razzismo, senza stupidità. «Non è stato facile scendere in campo, cantavo l’inno e piangevo per il dolore e per quanto sono ferita», lo sfogo rappresenta al meglio lo stato d’animo di chi in un momento come questo dovrebbe pensare solo a giocare e divertirsi. «Quando mi chiedono perché sono italiana, io mi chiedo perché rappresento persone del genere. Io ci metto l’anima e il cuore, non manco mai di rispetto, per questo fa ancora più male». Egonu è un bersaglio facile: donna giovane, di successo, elegante, mai banale, attenta ai diritti di tutti. Negli anni haters, razzisti, omofobi hanno seminato la sua strada di attacchi, insulti, schiaffi. Che fanno male, anche se sono virtuali. “È impensabile che nel 2022 possano accadere ancora cose del genere, uno che ti grida “perché sei italiana”. Non è possibile, è intollerabile». Deve far tanto male che quella maglia azzurra, portata fieramente sulle spalle in tante battaglie sportive, adesso le pesa. Troppo, tanto da pensare di toglierla, almeno per un po’. «Vorrei fermarmi, ci vuole una pausa. Spero che venga capito e non interpretato come una mancanza di rispetto. Mi serve una pausa per me stessa per poi tornare e dare il meglio in campo», dice a La Stampa nel bel mezzo di quello che sembra l’ultimo giorno di scuola. Il rompete le righe. Ci sarà tempo per riparlarne, anche perché il suo manager, Marco Raguzzoni, cerca di aggiustare il tiro: «Paola rispetta la maglia azzurra, per lei è un onore. Ma adesso è molto provata». Gli ultimi giorni sono stati i peggiori per lei, prima per gli errori commessi nel match con il Brasile e poi per il distacco dalle compagne di sempre. Quelle dell’Imoco e della Nazionale. Una per tutte Monica De Gennaro, il libero del team di Mazzanti, con la quale ha un rapporto speciale. Ieri anche De Gennaro piangeva.

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