Incendio Massarosa, la disperazione dei residenti costretti a fuggire: evacuate 500 persone

Il racconto della notte. La sindaca di Montigiano di casa in casa per evacuare le persone. Il vento instabile ha rinvigorito le fiamme. Un po’ di respiro solo alle 6 con il ritorno degli elicotteri

di Giulio Gori

Lacrime, grida di dolore, imprecazioni. A Massarosa, durante la scorsa notte, il grande incendio ha ripreso vigore. E ha dilagato. Le fiamme hanno raggiunto diverse abitazioni, entrando dentro la frazione di Montigiano, dove sulle sorti del paesino, costruito attorno a una pieve millenaria, gli stessi vigili del fuoco scuotono la testa. La situazione dell’incendio sembrava, se non sotto controllo, almeno gestibile fino a poco dopo la mezzanotte, con l’aria pesante di una notte senza vento. Poi, attorno all’una, i venti si sono alzati, forti e instabili, cambiando direzione di continuo. Vigili del fuoco, protezione civile, volontari, ma anche la sindaca Simona Barsotti assieme a mezza amministrazione comunale sono corsi a Montigiano, poi a Pieve a Elici, a Miglianello, al Ronco, all’Acqua Chiara, a bussare di porta in porta per svegliare gli abitanti e sgomberare le case. Centinaia di sfollati (almeno 500 dalle ultime stime), di cui una settantina sistemati sulle brande della scuola media. Tra chi non voleva abbandonare la casa, chi ha dovuto far la spola per salvare gli animali, e gli infermi che hanno avuto bisogno dell’aiuto delle ambulanze. Ci sono quattro feriti lievi: oltre a una volontaria medicata per un po’ di cenere in un occhio, ci sono le conseguenze delle fughe precipitose: un ragazzo straniero con una distorsione alla caviglia e due giovani di Massarosa con abrasioni da caduta

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