Beppe Grillo tradito dai suoi “miracolati”. Il M5S consuma l’ultimo parricidio

È lo stesso motivo, peraltro, che causò lo scontro con Conte un anno fa. L’avvocato aveva varato uno statuto in cui a Grillo restava sostanzialmente la funzione di soprammobile. Il comico andò su tutte le furie e strappò qualche potere in più. Oggi quella struttura che creava una sorta di «diarchia» sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza. Conte si sente imbrigliato in un meccanismo che non gli consente di condurre l’azione politica come vorrebbe. Non può mollare il governo e non può garantire ai fedelissimi la rielezione per il terzo mandato. Il gioco ha retto fino a quando l’ex premier non vantava neanche il controllo dei gruppi parlamentari. Ora che Di Maio ha levato le tende e i superstiti sono al 90% dei contiani di ferro, tutto è cambiato. Conte reclama un potere a 360 gradi e il gruppo parlamentare si fida molto più di lui che di Grillo. Il fondatore, preso atto della situazione, deve decidere come concludere la sua avventura politica. Se accontentarsi del contratto di comunicazione siglato col Movimento o provare a far saltare il banco e giocarsi l’ultima carta rimasta nel mazzo, il barricadero Di Battista. Un tempo sarebbe bastato un suo schiocco di dita per cambiare tutto. Ora gli tocca trattare senza truppe. Sic transit gloria mundi.

IL TEMPO

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.