Governo Draghi, le scelte di bilancio e l’autunno difficile: «Sarà un Vietnam»

di Francesco Verderami

La preoccupazione legata alla manovra finanziaria. Al Quirinale temono che, per evitare la stretta di autunno, nelle forze di maggioranza ci sia la tentazione di scartare «utilizzando qualche pretesto»

desc img

Il «caso Grillo» è chiuso, il caos nei Cinque Stelle no. Ed è per evitare un effetto domino sulla maggioranza che Mattarella e Draghi sono intervenuti. In modo da tutelare il governo. L’azione del capo dello Stato e le parole del premier sono state funzionali a togliere alibi a Conte ma anche a quanti vorrebbero sfruttare la situazione per smarcarsi anzitempo dagli impegni di governo, in vista di un autunno che sarà economicamente impegnativo e che non a caso sul Colle definiscono «politicamente pericoloso». Perché il nodo è quello.

Le scelte di bilancio — come ammettono a Palazzo Chigi — saranno «le forche caudine» attraverso le quali dovranno passare l’esecutivo e le forze della larga coalizione. Perciò in vista dell’appuntamento autunnale le tensioni saranno destinate ad aumentare. «Il copione è già scritto. Sarà un Vietnam», spiega un autorevole ministro dem: «D’altronde quando si avvicinano le elezioni ogni partito è meno propenso ai compromessi».

Il problema è che anche il premier assumerà lo stesso atteggiamento. Tra gli esponenti del governo c’è già infatti chi prevede che «Draghi e Franco si chiuderanno in una stanza e ne usciranno con la manovra già scritta. Sarà un percorso blindato». L’assalto alla diligenza del Parlamento potrà anche essere evitato con la fiducia. Però i partiti vorranno incidere in Consiglio dei ministri. Ieri Letta ha lanciato un preavviso a Draghi, chiedendo all’esecutivo di «caricare molto l’attenzione sul sociale». Altri leader seguiranno, con sempre maggiore frequenza. E la certezza che il premier non transigerà si ricava dalle confidenze di chi gli sta vicino e immagina la scena: «Se qualcuno pensa che Draghi lascerà Palazzo Chigi con i conti italiani in disordine, deve capire che piuttosto lui consegnerà le chiavi e dirà “fate voi”».

È chiaro allora qual è il motivo del parapiglia estivo, e perché al Quirinale temono che — per evitare la stretta di autunno — nelle forze di maggioranza ci sia la tentazione di scartare «utilizzando qualche pretesto». Per sventare un primo tentativo di sganciamento, l’altra sera Mattarella ha avvisato Conte in modo da avvertire anche gli altri attori della coalizione: se M5S passasse all’appoggio esterno, il Pd si sfilerebbe dal governo e finirebbe la legislatura. Una regola che varrà per tutti, come ha detto pubblicamente il presidente del Consiglio: «Non sono disposto a guidare un esecutivo con un’altra maggioranza». Anche perché un’altra maggioranza non ci sarebbe più: «In quel caso — ha precisato Letta — considereremmo finita la legislatura».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.