Faroe, delfini massacrati: la mattanza della caccia Grindadrap

di Elisa Messina

Uccisi oltre 1428 delfini atlantici. La tradizionale caccia Grindadràp consiste nel trascinare i cetacei a riva e poi massacrarli con i coltelli: quest’anno numeri impressionanti. Indignazione e denunce

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Orrore e rabbia alle isole Faroe, in Danimarca, dove nello scorso finesettimana, sono stati massacrati oltre 1.428 delfini atlantici (Leucopleurus acutus), nel corso di una tradizionale caccia che da secoli si svolge nel Paese, il Grindadràp. Le terribili immagini che mostrano i cadaveri dei mammiferi sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy – diffuse dall’associazione Sea Shepherd – il mare color rosso sangue hanno fatto il giro dei social scatenando l’ira degli ambientalisti, ma non solo. Dagli anni 80 gli attivisti di Sea Sheperd si recano alle Faroe per cercare di fermare la mattanza e diffondere foto e video del massacro durante il quale gli animali sono sottoposti ad una lunga agonia prima della morte. Ma quest’anno, denunciano, i numeri degli animali uccisi è stato impressionante.

Questa pratica barbara ha un nome, si chiama Grindadràp, e consiste nel trascinare i mammiferi, soprattutto globicefali e lagenorinchi (i delfini atlantici), a riva e poi massacrarli con dei coltelli. Ogni anno, riporta la Bbc, vengono sgozzate circa 600 balene (globicefali) e 35-40 delfini.Quindi il massacro di domenica è senza precedenti. Come ha confermato anche Rob Read, capo operazioni di Sea Shepherd al Times: «Riteniamo che questa sia la più grande caccia singola di delfini o globicefali nella storia delle Isole Faroe, la seconda più grande è stata di 1.200 globicefali nel 1940 – ed è forse la più grande caccia ai cetacei mai registrata in tutto il mondo».

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