Superlega, Ceferin-Agnelli e la rottura di un’amicizia. Il n. 1 Uefa è stato il padrino della figlia

In fondo i fatti valgono più di mille parole. «L’avidità è così forte da sconfiggere tutti i valori umani, la proposta della Superlega è orribile. Ora tutti sanno chi sono davvero queste persone. La Uefa non è solo una questione di soldi, porta avanti valori di solidarietà, soprattutto verso i club minori. La Superlega invece sì, è solo una questione di soldi per una dozzina di società, una sporca dozzina mi verrebbe da dire. Per alcuni la solidarietà non vuole dire nulla, esiste solo il denaro nelle loro tasche», l’affondo di Ceferin su Agnelli e sul suo nuovo esclusivo club per ricchi.

D’ora in avanti parleranno gli avvocati. Venerdì è in programma un nuovo Comitato esecutivo straordinario per discutere con i legali di espulsioni immediate dai tornei europei dei club coinvolti, delle possibili sanzioni ai giocatori, già molto allarmati, di come organizzarsi per una battaglia legale che sarà durissima. La Uefa ha già lanciato la controffensiva e da tempo ha intavolato le discussioni per portare nella nuova Champions un partner finanziario da 6 miliardi di euro. «Da un lato sono infuriato, dall’altro felice che alla fine sia successa questa cosa della Superlega. Certe persone hanno mostrato il loro vero volto: ora so chi sono».

Se n’è accorto tardi Ceferin, ma la guerra è appena cominciata. Ha subito gol in contropiede, c’è ancora tempo per ribaltare il risultato.

CORRIERE.IT

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