“Niente AstraZeneca sotto i 60 anni”. Stretta in arrivo e rischia anche J&J

Su cosa scateni questo attacco alle piastrine del sangue per ora non ci sono certezze, ma gli esperti dell’Ema iniziano a sospettare che la causa potrebbe essere proprio nel vettore, l’adenovirus che trasporta la proteina spike, che a sua volta genera la risposta immunitaria. E se così fosse la campagna vaccinale potrebbe subire un altro colpo, questa volta ferale, perché lo stesso meccanismo, anche se con adenovirus umani e non dello scimpanzè, è adottato dal vaccino targato Johnson & Johnson e anche da quello tutto made in Italy di Reithera in fase sperimentale.

In attesa di un segnale, da Amsterdam a Roma si intensificano i colloqui tra l’Aifa e il Ministero della Salute, dove prende sempre più piede l’idea di limitare la somministrazione di AstraZeneca agli over 55-60, visto che tra la popolazione anziana il vaccino ha dimostrato di funzionare senza scatenare eventi trombotici. L’orientamento per il richiamo è di non cambiare vaccino, come ha fatto invece la Germania. Questo perché non ci sono evidenze che la risposta immunitaria poi perduri nel tempo.

Certo, il nuovo stop al vaccino anglo-svedese costringerebbe le Regioni a sconvolgere ancora una volta la loro agenda delle prenotazioni. Ma non è questo a preoccupare il ministro Speranza e i suoi, perché per immunizzare i più giovani le dosi di Moderna e Pfizer ci sono. E di quest’ultima il Commissario per l’emergenza, il generale Paolo Francesco Figliuolo, ha annunciato proprio per oggi la consegna di un milione e mezzo di dosi. Il problema semmai è l’effetto che l’ennesima giravolta potrà avere tra la popolazione, dove la diffidenza nei confronti di «Vaxzevria» sembra montare. A ieri il 46% delle dosi di AstraZeneca risultava riposare in frigo in attesa di braccia pronte ad accogliere il siero. Certo, anche Moderna ha il 50% di dosi ancora non utilizzate e il sospetto che la fuga dal ritrovato di Oxford sia iniziata c’è, come testimoniano le centinaia di richieste a Napoli di cambio vaccino, il 20-30% di prenotati che non si è presentato all’hub di Cagliari o l’assalto a Roma alle prenotazioni in quei centri vaccinali dove si sa che di dosi con il marchio AstraZeneca ce ne sono poche o nulla. 

LA STAMPA

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