Ilaria Capua: «Vaccinarsi con lo spray o il cerotto? Una scelta da fare oggi»

La catena del freddo

Dobbiamo intraprendere una strada di ricerca che ci porti un mantello di protezione, che funzioni sia per oggi sia per domani ma che incarni un cambio di direzione. Parlo di rendere i vaccini esistenti stabili a temperatura ambiente e ricercare nelle nuove soluzioni tecnologiche che ci permettano di abbandonare la catena del freddo. Avere vaccini che non richiedono di -70, -20 o anche +4 gradi per lo stoccaggio, la distribuzione e la somministrazione rivoluzionerebbe davvero le nostre potenzialità di erogare prevenzione. Anche negli angoli del mondo che non hanno accesso all’elettricità si potrebbe avere accesso ai benefici di questa pratica salvifica. La domanda che ci dobbiamo porre mentre queste due tematiche scorrono silenziose e inosservate e noi siamo distratti a gestire l’ordinaria amministrazione della pandemia è chiara.

Un dibattito che plasmerà il futuro delle nostre società

Affrontare il rapporto rischio-beneficio di moltiplicare i laboratori che possono generare virus con potenziale patogeno rafforzato oppure spingersi nell’immaginare un mondo che grazie al COVID19 avrà presto vaccini in formato cerotto, spray, chip che possono arrivare a destinazione anche senza un involucro gigantesco e refrigerante, che a oggi si è mostrato uno dei principali colli di bottiglia della logistica. Si tratta solo di pensarci bene scegliere, perché questo dibattito plasmerà il futuro delle nostre società e proprio per questo motivo al tavolo ci devono stare tutti. Di soldi per la ricerca non ce n’è mai abbastanza e prima che sia troppo tardi riflettiamoci bene perché questo momento di consapevolezza non ripasserà fino alla (ahimè) prossima pandemia. Insomma, in futuro vogliamo investire sul potenziamento dei virus o dei vaccini?

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.