In mostra i nostri peggiori difetti

di GABRIELE CANE’

Se osserviamo che qualcosa non va, beh, è appunto un’osservazione facile, facile. Incontestabile. Se trasformiamo l’osservazione in domanda, la risposta è altrettanto ovvia: perché mai il sistema sanitario nei suoi meccanismi complessivi e in quello specifico delle vaccinazioni dovrebbe funzionare come un orologio? E perché mai non dovrebbero esserci i soliti furbetti salta file, singoli e collettivi, nell’Italia dei moralisti da talkshow? Perché il nostro modello non dovrebbe mostrare crepe e ritardi se negli anni è stato mutilato nelle risorse e burocratizzato dal clientelismo?

Tutto questo, è bene ribadirlo, non è da mettere in carico al personale sanitario. Né vanno dimenticate le tante eccellenze ospedaliere e di ricerca di cui andiamo ancora orgogliosi. No, parliamo del sistema. Quello che nella lodatissima Lombardia, ad esempio, la stessa vice presidente Letizia Moratti ha definito incapace e inadeguato. L’avevamo notato, ma se lo dice lei dobbiamo crederci sul serio. Del resto, sono mesi che giriamo attorno al problema vaccini; che ci aggrappiamo a queste fiale per uscire dell’incubo sanitario ed economico, ma a tutt’oggi si marcia in ordine sparso, sia nei tempi, sia nei modi. Infatti siamo pieni di avvocati cinquantenni e di impiegati trentenni delle Asl che hanno già fatto la prima dose, mentre tra anziani e fragili veri il numero dei vaccinati è inversamente proporzionale alle quotidiane promesse delle autorità.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.