Astrazeneca, Draghi: «Faremo ogni verifica». Ma crescono i timori di una psicosi che complicherebbe la campagna

Scongiurare la psicosi collettiva è quindi fondamentale anche se non sarà facile. Draghi oggi pomeriggio ci proverà spiegando come il governo intenda procedere nel più grande piano vaccinale della storia repubblicana. La «decisa accelerazione» del piano verso una campagna di massa scatterà ad aprile quando, secondo le rassicurazioni ricevute da Bruxelles e dai singoli produttori di vaccini, l’Italia dovrebbe essere inondata di dosi. Secondo le stime dovrebbero essere disponibili ogni giorno circa trecento mila dosi che imporrebbero un raddoppio della capacità di vaccinazione che viene espressa ogni giorno da tutte le regioni.
L’OBIETTIVO
Al piano lavorano il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che ieri hanno avuto una prima riunione con i presidenti di regione insieme ai ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza. L’obiettivo resta quello di immunizzare gli italiani entro l’estate. In attesa che entro l’anno Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, riesca a mettere in piedi una produzione tutta italiana di un vaccino anti-Covid, non resta che affidarsi ai quattro big-pharma e predisporre un piano che permetta di non lasciare in frigorifero per molto tempo i vaccini che arrivano come invece sta ancora accadendo in alcune regioni come la Lombardia.

IL MESSAGGERO

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