Recovery plan, il ministro Franco: «Fondi Ue disponibili a fine estate, 191,5 miliardi per l’Italia»

Recovery plan, il ministro Franco: «Fondi Ue disponibili a fine estate, 191,5 miliardi per l'Italia»

Daniele Franco, ministro dell’Economia (Imago)

« Le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate» con i pre-finanziamenti al 13%: «Per il nostro paese il piano è una occasione molto importante, rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali». Così ha parlato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, presentando il Recovery Plan e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in audizione davanti alle commissioni Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Senato e Camera. «Next generation Eu è un passaggio storico nel processo di integrazione europea e un passo avanti significativo nella costruzione di un bilancio comune – ha aggiunto Franco – Il 90% dei fondi saranno distribuiti attraverso questo dispositivo, per accedere alle risorse ciascun Paese deve definire piani coerenti di investimento su sei ambiti, che sono tutte priorità anche per il nostro Paese».
I progetti che costituiscono la definizione del Piano saranno presentati alla Commissione Ue entro il 30 aprile. Alla Commissione spetterà poi, nelle successive 8 settimane, la valutazione del Piano nazionale. «Le risorse – ha ricordato Franco – saranno disponibili alla fine dell’estate. Per noi è un’occasione molto importante per affrontare i problemi strutturali» del paese, visto che «abbiamo un problema strutturale di crescita».

Franco: 191,5 miliardi per l’Italia

Il Recovery fund per l’Italia «prevede fondi a disposizione del nostro Paese per circa 196 miliardi a prezzi correnti, 69 sotto forma trasferimenti, 127 sotto forma prestiti». Tuttavia gli ultimi dati, e il regolamento europeo che prende a riferimento il Pil del 2019, portano «a una stima dell’entità delle risorse per circa 191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata a gennaio», ha detto Franco in audizione. LE RISORSE

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Due mesi di tempo

«Dobbiamo definire un piano metodologicamente unitario e coerente con gli obiettivi, abbiamo meno di due mesi. Per questo motivo la definizione del piano non può subire battute d’arresto», ha ricordato il ministro dell’Economia. Il Recovery Plan «rappresenta certamente una priorità per il governo, per il paese e ovviamente per il Mef – ha aggiunto – E questo primo incontro con le Camere spero che sia l’inizio di un dialogo durevole e intenso perché abbiamo davanti a noi un percorso molto rapido e intenso e su questo dobbiamo interagire strettamente».

Le nuove priorità: «Discutere rapporto vecchi-nuovi progetti»

Nel suo discorso alle Commissioni di Camera e Senato, il ministro Franco ha anche aperto ad alcune modifiche sostanziali del piano ideato dal precedente governo (Conte bis): «Alcune parti» del piano italiano per il Recovery fund presentato a gennaio vanno «rafforzate», e «occorre tarare i nostri progetti sulle risorse effettivamente disponibili». Inoltre «nelle prossime settimane dovremo riflettere sul rapporto fra progetti a legislazione vigente e nuovi progetti e vedere se la distribuzione fra i due canali di intervento debba restare quella indicata o debba essere soggetta a cambiamenti».

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