Mascherine Ffp2, il test choc: «Modelli “certificati” si rivelano quasi tutti non a norma»

«Capisco che vaccini e farmaci abbiano un’ altra importanza — riflette il microbiologo — ma oggi è importante che anche mascherine, test sierologici e antigenici e tutti i reagenti funzionino al meglio. L’epidemia ha mostrato tutti i limiti del marchio CE. Sarebbe opportuno che il marchio CE non fosse solo l’acquisizione di un’ autocertificazione, ma fosse una valutazione reale a monte di quanto dichiarato dalle aziende. Le criticità esistono soprattutto con le mascherine Ffp2, più complesse da produrre mentre in genere con le chirurgiche lo scostamento tra il dichiarato e l’ atteso è minimo». A tutto questo si aggiunge il problema dei laboratori che certificano. Chi li controlla? In Italia sono accreditati presso le Regioni o il Ministero a cui devono fornire una serie di certificazioni e l’Ente a cui si richiede l’ accreditamento deve fare ulteriori verifiche. Ma ogni Paese membro risponde alle proprie regole interne che possono non essere omogenee e seguire lo stesso standard di qualità.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.