Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 24 febbraio: 16.424 nuovi casi e 318 morti

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 24 febbraio: 16.424 nuovi casi e 318 morti

Sono 16.424 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri erano +13.314, qui il bollettino). Sale così ad almeno 2.848.564 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 318 (ieri erano +356), per un totale di 96.666 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.362.465 complessivamente: 14.599 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +12.898). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 389.433, pari a +1.485 rispetto a ieri (+45 il giorno prima).

I tamponi e lo scenario

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 340.247, ovvero 36.397 in più rispetto a ieri quando erano stati 303.850. Il tasso di positività è 4,8% (l’approssimazione di 4,82%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 4 sono risultati positivi; ieri era 4,4%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, con record di tamponi (superato il record precedente di oltre 310 mila del 10 febbraio). Sale il rapporto di casi/test al 4,8% dal 4,4% di martedì. Non si superava la soglia di 16 mila infezioni quotidiane da oltre un mese, l’ultima volta oltre questo valore è stato il 16 gennaio (con tasso 6,3%). Non sembra un buon segnale. La curva sale, come succede in genere a metà settimana, riprendendo la sua altalena. Ma dal confronto con lo stesso giorno della settimana scorsa, mercoledì 17 febbraio, quando sono stati comunicati +12.074 casi con un tasso del 4,1%, si vede che lo scenario non migliora. Di fatto, non si riesce ad avere e tenere la percentuale di positività sotto il 4%. «Non ci sono le condizioni per allentare le misure», dice il ministro della Salute Roberto Speranza al Senato. Si teme che le varianti possano prevalere sul virus che circola adesso. «I modelli ci dicono che per metà marzo il rischio è che tutti i casi siano collegati alla variante inglese — spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano —. Speriamo che le azioni più mirate di zone rosse possano mitigare la diffusione». Mentre al livello globale l’Oms riferisce che i contagiati nel mondo, negli ultimi sette giorni, sono in calo per la sesta settimana consecutiva (con la curva dei decessi mondiali che segna -20%).

A comunicare oltre 3 mila contagi giornalieri è la Lombardia (+3.310 casi), seguita sopra 2 mila dalla Campania (+2.185). Poi ci sono Piemonte (+1.453), Emilia-Romagna (+1.427) e Lazio (+1.188). Tutte le altre regioni registrano un incremento a due o tre cifre.

Il sistema sanitario

Diminuiscono le degenze ordinarie e crescono quelle in terapia intensiva. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -78 (ieri +140), per un totale di 18.217 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +11 (ieri +28), portando il totale dei malati più gravi a 2.157. La variazione dei posti letto occupati, in area critica e non, indica il saldo tra i pazienti usciti e quelli entrati nelle ultime 24 ore. I nuovi ingressi in TI sono +178 (ieri +197).

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