Luna Rossa e la battaglia delle barche volanti

Capannoni moderni, tetti in laminato, preesistenze industriali, piazzali e storie di provinciali di successo come Pierino Persico, che invece del garage, buono per le imprese di silicio, sfrutta un sottoscala di Albino, nel 1976, per produrre i primi stampi per moto, macchine da scrivere, anche giocattoli. Legno, alluminio, acciaio, plastica, silicone. Così a forza di disegnare, modellare, fresare, accade che dal cantiere di Nembro in una sera di fine settembre esca incellophanato e lucido un monoscafo di 75 piedi (23 metri) e 6,5 tonnellate dal nome Luna Rossa pronto per essere imbarcato sull’aereo cargo gigante Antonov 124, destinazione Auckland, Nuova Zelanda.

L’HUFFPOST

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